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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Malata di cancro al seno: in attesa del ricovero da due mesi"

Il grido di rabbia e dolore di una donna in una lettera indirizzata a Luigi Costanzo, medico per l'ambiente in prima linea nella lotta contro l'avvelenamento nella "Terra dei Fuochi" e in favore del diritto alla salute

Da due mesi in attesa del ricovero al Pascale: un lungo e doloroso sfogo di una donna ammalata di tumore in una lettera indirizzata a Luigi Costanzo, medico per l'ambiente nella cosiddetta "Terra dei Fuochi", da tempo in prima linea contro l'avvelenamento delle nostre terre e affinché venga rispettato il sacrosanto diritto alla salute (che include prevenzione e cure rapide e gratuite per chi vive in territori inquinati).

Costanzo ha deciso di pubblicare le toccanti parole della sua assistita (ovviamente in forma anonima) sulla sua pagina di facebook, con un invito a riflettere sulla vicenda in questione, specchio di un'amara realtà.

 “Salve dottore, sono ancora in attesa della chiamata dall'ospedale. Ma ancora niente". Si apre così la lettera di questa donna che ad ottobre ha scoperto di avere un cancro al seno.

"Sono arrabbiata e angosciata - prosegue -. Ci viene detto di fare prevenzione per questa malattia per avere più possibilità di guarire: ebbene io mi sono accorta del carcinoma durante un controllo di prevenzione il 28 ottobre. L'11 novembre faccio la biopsia, il 25 novembre ho la sentenza, subito vado dal senologo che mi prenota il ricovero. Codice di urgenza C1, che viene subito dopo quello urgentissimo previsto per le donne con meno di 40 anni. Faccio il prericovero, faccio gli esami di cui RM, eco ed analisi del sangue a pagamento (la risonanza costo 200 euro) perchè gli esami servivano subito (e in questo periodo l’assistenza dei centri convenzionati non c’era e prenotarla in ospedale, manco a parlarne). Da allora tutto tace. Mi dissero che entro 40, max 45 giorni (per l'urgenza) mi avrebbero chiamato. Prima di Natale sono andata in ospedale e mi hanno detto che orientativamente se ne parlava a metà gennaio, poi ho chiamato in questi giorni mi dicono di chiamare l'ufficio ricovero che non risponde alle telefonate. Lunedi 13 sono 50 giorni dal 25 nov e circa 3 mesi dall'inizio della storia. Mi creda è angosciante stare per tre mesi appesi ad un filo, con 2 persone, mia sorella e mia figlia in attesa di essere chiamate perchè ho bisogno di una persona a casa mia e una a casa di mia mamma, disabile….e io devo aspettare che il giorno prima del ricovero,che non si sa quale sia, mi chiamino".

"Sono giunta alla conclusione che PROBABILMENTE LA PREVENZIONE NON SERVE perchè se io stavo in una fase più avanzata della malattia forse avrei aspettato un poco in meno.
Sono stanca, sto esaurendo in questa attesa tutte le mie energie che mi servivano per affrontare la malattia,
Forse avrei dovuto prendere qualche altra strada, ma pensavo che in un ospedale come il Pascale, con tutti i problemi organizzativi e di personale che ci possono essere, si poteva essere più attenti al malato di tumore, ma mi sa che non è così.
Non ho voluto contattare l'IEO di Milano, mi dissero che in poco piu di un mese avrei risolto perchè pensavo di affrontare e risolvere il problema a Napoli, ora è chiaro che mi sono sbagliata!”

"Quel grido: "PROBABILMENTE LA PREVENZIONE NON SERVE" (aggiungo, nella Terra dei veleni"), ci deve far riflettere, seriamente" spiega il medico Costanzo, "Cosa dire, se non hai soldi o santi in paradiso non c’è prevenzione che tenga…oppure devi “sperare” che il male ti colpisca da giovane, così hai la precedenza! E' assurdo".
"Sono convintissimo - scrive ancora il medico, nella lunga lista di commenti che si susseguono al post - di avere a Napoli eccellenze che ci invidiano in tutto il mondo, ma che purtroppo la burocrazia, le lunghe liste d'attesa, i contorni "poco professionali", sminuiscono ingiustamente.

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