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Cronaca

Lo strano mondo di Lorenz, il teatro improvvisato che fa sognare

Long-form senza copione andata in scena al Nuovo Teatro Nuovo. Storie, intrecci e personaggi di assoluta poesia nati nell'istante della rappresentazione e che mai più andranno in scena. Sul palco gli attori di QFC

C’è un mondo fatto di invenzioni e sogni, un mondo pieno di parole che non sono mai state scritte eppure appaiono quasi studiate, tanto sono appropriate. C’è un mondo che apre le porte alla fantasia più sfrenata, all’intreccio di storie e personaggi che non esistevano prima dell’attimo stesso in cui sono stati portati scena e che non esisteranno mai più. Un mondo che vive del momento e che sa essere completo e divertente e commovente, anche se non ha radici, né origini. E’ il mondo dell’improvvisazione teatrale che vive dell’hic et nunc, degli spunti del pubblico che segue affascinato ed incredulo questi strani attori che si esibiscono in performance che nascono sul momento.

Lo spettacolo “Lo strano mondo di Lorenz”, una long-form di improvvisazione, è andato in scena la scorsa domenica al Nuovo teatro Nuovo e ha lasciato senza parole i circa 200 spettatori che non si aspettavano che qualcosa di nato in quello stesso istante, che non ha copioni, potesse essere così solido e trascinante, così emozionante quanto e più di una storia scritta, studiata e provata decine di volte.

Eppure, signore e signori, non c’è trucco e non c’è inganno: gli attori di QFC  (Quella Famosa Compagnia) Teatro sono perfetti improvvisatori, in grado di creare storie drammatiche o divertenti, capaci di suscitare fragorose risate o di far scorrere più di una lacrima, facendoti affezionare ai protagonisti delle storie nonostante la loro vita sia destinata ad essere brevissima, senza passato e senza futuro. Storie d’amore, di amicizia, di tradimenti, di quotidianità senza più brio e di conoscenze su internet. Storie di vita fatte di scelte difficili e outing dolorosi (come la dichiarazione di omosessualità). Tutto si può affrontare su di un palco in cui gli eventi sono imprevisti e la poesia sa farla da padrona. Un teatro che per vivere non ha bisogno di scenografia, né di costumi, perché tutto è lasciato all'immaginazione, ma soprattutto alla bravura degli attori che mettono in condizione lo spettatore di vedere anche quello che non c'è.

Il titolo della long-form prende spunto da Edward Lorenz, che elaborò la famosa teoria “dell’effetto farfalla”, secondo la quale, per raccontarla in modo sintetico, basterebbe un battito d’ali di una leggerissima farfalla (anzi, di un gabbiano nella teoria originaria) ad alterare il corso del clima per sempre, allo stesso modo ogni storia improvvisata che gli attori portano in scena ed ogni personaggio che “inventano” influenza tutti gli altri: un intreccio fatto di suggestioni e di idee estemporanee collegate a doppio filo le une alle altre, fino al gran finale che porterà a compimento ogni storia ed ogni emozione, come in un cerchio, naturalmente tracciato rigorosamente a mano libera.

In scena per questa meravigliosa avventura, presentati dall'Associazione di Promozione Sociale Coffee Brecht: Maria Adele Attanasio, Susanna Cantelmo, Deborah Fedrigucci, Daniele Marcori, Renato Preziuso e Giorgio Rosa, improattori professionisti accompagnati dalla musica (anch’essa magistralmente improvvisata) di Alessio Granato.
 

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