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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Caf, 123 licenziati: l'azienda presenta ricorso ma gli esuberi restano

Novità sulla vicenda di Caf Italia, che dopo aver perso una commessa di Trenitalia in seguito ad una decisione del Tar, ha licenziato 233 persone in tutto il Paese e 123 a Napoli

Novità sulla vicenda dei lavoratori di Caf Italia, l'azienda spagnola che il 25 ottobre scorso ha licenziato 233 operai in giro per l'Italia di cui ben 123 a Napoli. Inizialmente vincitrice di un appalto di Trenitalia dalla durata di 6 anni per la manutenzione degli Etr 500, l'azienda aveva assunto numerosi operai.

Il licenziamento di 123 operai a Napoli

L'azienda sconfitta nella gara d'appalto però, l'Hitachi, ha successivamente presentato ricorso e vinto, sottolineando proprio che Caf Italia non fosse pronta alla commessa. Da lì le lettere di licenziamento, con tagli particolarmente corposi a Napoli-Gianturco.

La notizia su MilanoToday.it

Il controricorso, ma restano i licenziamenti

Inizialmente Caf aveva fatto sapere ai lavoratori di non poter ricorrere contro la decisione del Tar - perché Hitachi aveva "citato in giudizio" Trenitalia – ma venerdì è emersa una novità. Stando a quanto appreso da MilanoToday, infatti, l'azienda spagnola avrebbe deciso di presentare una sorta di controricorso al tribunale amministrativo per vedersi riassegnato il bando, anche perché molti degli operai in organico sono specializzati, avendo lavorato a lungo proprio con la ditta "rivale".

Nonostante il ricorso, però, Caf ha fatto sapere di non poter annullare la procedura di licenziamento. La decisione dei giudici – questa la versione che filtra dalla casa madre spagnola – arriverà non prima che fra sei o sette mesi, mentre gli esuberi diventeranno effettivi a partire da inizio gennaio. Insomma, mancherebbero i tempi tecnici necessari per continuare a garantire l'occupazione ai propri operai.

La reazione dei lavoratori

I lavoratori però non ci stanno. "Abbiamo ribadito che lotteremo fino all’ultimo giorno e chiederemo tutti gli stipendi che ci spettano. Vogliamo sapere – sottolineano – se ci sono altre gare e sapere cosa l'azienda sta acquisendo o ha intenzione di acquisire e sapere le posizione cercate. Il nostro obiettivo è capire se l’esubero si può ridurre, ma bisogna andare al Ministero e insistere con le ferrovie perché il nostro problema resta e il nostro scopo finale è far lavorare tutti".

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