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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Sciopero Anm, la lettera aperta di un conducente: "Vi spiego perché lo facciamo"

A pubblicarla è stato, sulla sua pagina social, l'esponente di Usb Adolfo Vallini

Si avvicinano le 24 ore di sciopero del trasporto pubblico programmato per il 28 settembre, venerdì prossimo. Vista la crescente ondata di proteste da parte dell'utenza nei riguardi dei dipendenti di Anm, l'esponente di Usb e conducente di bus Adolfo Vallini ha pubblicato sulla propria pagina Facebook una lettera aperta per spiegare le ragioni della protesta.

“Care e cari tutti – inizia Vallini – Sono un conducente di autobus dell'Anm e come tale facile obiettivo di giuste rimostranze a causa dei frequenti disservizi”. “Vorrei però farvi capire – prosegue – che siamo tutti sullo stesso tram, autobus, vagone della metropolitana e allontanare l'idea che lo sciopero sia uno strumento di comodo per fannulloni”.

Lo sciopero di venerdì: le fasce garantite

Quando scioperiamo – va avanti il sindacalista – lo facciamo per migliorare il servizio, perché è il nostro lavoro. È per questo che ci battiamo, e per questo che ogni giornata di sciopero a noi costa circa 80 euro, e credetemi se vi dico che per un conducente non è semplice rinunciare a quella cifra . Ma la nostra dignità non ha prezzo. Il fatto è che preferiscono metterci uno contro l'altro ma in verità è che siamo tutti vittime della pessima gestione aziendale e di risorse inadeguate da parte dello Stato e della Regione Campania”.

“Mi piacerebbe si capisse che noi su quei mezzi vecchi e fatiscenti ci passiamo ore, intere giornate di lavoro. Per voi è un mezzo di trasporto, per noi è il nostro luogo di lavoro. Non è nostra la colpa – va avanti – se siete costretti a viaggiare accalcati come delle bestie e costretti a interminabili attese alle fermate. Non è nostra la responsabilità dei continui tagli alle linee e aumenti delle tariffe ma è di coloro i quali hanno portato il trasporto pubblico in Campania sull'orlo del baratro percependo stipendi d'oro e odiosi superminimi”.

“Bisogna che la battaglia per un trasporto pubblico veda uniti dipendenti e passeggeri indirizzando le giuste ire per chiedere qualità ed efficienza del servizio – è la conclusione di Adolfo Vallini – Prima di prendersela con chi sciopera c’è da puntare il dito verso chi governa l’azienda. A cominciare dall’azionista principale: il Comune”.

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