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Cronaca

Legittima difesa, l'intervista all'avvocato penalista Michele Salomone

Tra polemiche e dibattiti il 4 maggio scorso la Camera ha approvato la proposta di legge che allarga i confini della "legittima difesa". Quali sono i cambiamenti che questa legge porterebbe se venisse approvata così com'è al Senato? L'intervista di NapoliToday

Il nuovo testo di legge, approvato alla Camera e ora al vaglio del Senato, come modifica l’istituto della legittima difesa?

"Quali sono i cambiamenti principali rispetto alla normativa vigente? “L’istituto della legittima difesa, basato sulla necessità di autotutela del privato, consente al cittadino una difesa proporzionata all’ingiusta offesa arrecata ad un proprio diritto. La recente riforma, attraverso un ampliamento delle situazioni considerate “legittime”, innova la c.d. legittima difesa domiciliare (o difesa allargata), che sancisce il diritto alla difesa nel proprio domicilio. Si considera (in base al nuovo testo approvato dalla Camera) come proporzionata e legittima, la difesa anche con armi, per far fronte ad un aggressione commessa in tempo di notte, da parte di un aggressore violento, che risulti minaccioso o ingannevole.Un ulteriore elemento di riforma è l’esclusione della colpa a causa di un grave turbamento psichico quando l’aggressore minacci la vita, l’integrità fisica e la libertà personale. Infine l’ultima interessante novità consiste nell'assistenza legale a carico dello Stato, il quale si accolla le spese processuali e i compensi degli avvocati”.

Molte sono state le polemiche, dentro e fuori l’aula, sul disegno di legge. Il testo allargherebbe i confini della legittima difesa “di notte” e non “di giorno”. Sono polemiche fondate secondo lei?

“Cosa si intende per notte? Da che ora si può iniziare a dire che è notte? Non è facile definirlo. Il disegno di legge non allarga i confini della legittima difesa solo ed esclusivamente “di notte”, ma, in base a quanto riportato nel testo sottoposto al vaglio del Senato, si possono individuare tre diverse ipotesi. La prima fa riferimento ad una reazione avuta in risposta ad un aggressione commessa “in tempo di notte”; La seconda ad un’introduzione in luoghi privati avvenuta con violenza sulle persone o cose; La terza, infine, quando la medesima introduzione sia avvenuta con minaccia o inganno. Ritengo che le tre ipotesi (collegate nella stesura del testo dal termine “ovvero”) debbano essere analizzate in modo autonomo e distinto, in quanto l’utilizzo dell’espressione “ovvero” serve a separare in modo netto le tre fattispecie. Infatti l’espressione “ovvero”, soprattutto nell’uso burocratico, acquista valore disgiuntivo attribuendo alla correlazione un valore di scelta, di alternanza, quindi come sinonimo di “o” e di “oppure”. Alla luce di ciò si può supporre che nel caso in cui la reazione sia commessa in orari notturni, il solo requisito dell’orario basti per legittimare il ricorso alla causa di non punibilità della legittima difesa, diversamente in orari diurni si potrebbe invocarla, solo nel caso in cui ‘l’introduzione nel domicilio sia avvenuta con violenza’”.

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