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Vele di Scampia, i lavori devono ripartire: “Mai rassegnati a vivere in questi tuguri”

Il Comitato ha avuto un confronto con il Comune, chiedendo la ripartenza dei lavori

A circa un anno dall’abbattimento della Vela Verde, il Comitato “Vele” di Scampia chiede la ripartenza del cantiere (fermo causa Covid da circa 8 mesi) e un maggiore impegno da parte delle istituzioni.

In questi mesi altri cantieri hanno aperto e solo quello delle Vele è rimasto chiuso. Abbiamo sollecitato le istituzioni, l’amministrazione locale, ribadendo che bisogna riaprire subito e non possiamo più attendere i tempi , soprattutto, della burocrazia. Sembra che sia stato messo in discussione lo smaltimento dei detriti. Questo è assurdo perché abbiamo abbattuto la Vela, smaltito l’amianto e tutto è in regola”, ha detto a NapoliToday Omero Benfenati.

"In questi tuguri ancora 350 famiglie"

Dopo un ulteriore appello, lanciato con una nota qualche giorno fa, il Comitato è riuscito ad avere un confronto con il Comune di Napoli: “L’incontro in Comune è andato bene. Il cantiere dovrebbe riaprire da qui a poco e dopo si passerà al prossimo step: la costruzione di quella Scampia, quel Lotto M, che stiamo rivendicando da circa trent’anni”.

Stiamo raccontando una pagina nuova. Per trent’anni questo popolo ha reagito, non ha abbassato la guardia e soprattutto non si è rassegnato a vivere in questi tuguri di cemento, conquistando la dignità e una sorta di normalità. Oggi vivono ancora circa 350 nuclei familiari nelle Vele, ma anche loro avranno finalmente un alloggio dignitoso”, ha detto ancora l’attivista del Comitato “Vele”.

Il progetto Restart Scampia

Ricordiamo che l’abbattimento della Vela Verde rientra nel progetto Restart Scampia. Restart Scampia è un progetto di rigenerazione urbana che prevede in una prima fase l’abbattimento di tre “Vele” (A, C e D) e la riqualificazione della quarta (B) destinata ad alloggi. L'intervento si inserisce in un piano complessivo che prevede la dotazione di servizi urbani integrati, di attrezzature collettive e di servizi alla persona.

Oltre alla realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica e in corso anche la realizzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Federico II che dovrebbe aprire entro la fine del 2021. Il progetto è stato frenato non solo dal Covid, ma anche dalla necessità di fare una variante al progetto per l'area di sedime della vela abbattuta e per l'allestimento di insediamenti temporanei per procedere con il programma di svuotamento della vela B.

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