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Cronaca

Neolaureati napoletani in Medicina: minori opportunità di lavoro e paga peggiore

Lo dichiara uno studio di Exposanità realtivo al 2011: solo il 42 % degli ex studenti della Federico II ha trovato lavoro a un anno dalla laurea e con uno stipendio di circa 400 euro inferiore alla media nazionale

Secondo uno studio di Exposanità, i giovani laureati in Medicina della Federico II di Napoli trovano meno lavoro e guadagnano meno rispetto ai colleghi di altre parti d'Italia.

Il 42,1% dei laureati del 2011 in discipline medico-sanitarie ha trovato lavoro a un anno dalla conclusione degli studi, un trend inferiore alla media italiana che si attesta invece a quota 61%. Sempre secondo i dati di Exposanità - la fiera è in programma a Bologna dal 21 al 24 Maggio 2014 - i laureati che si sono formati presso l'Ateneo campano, rispetto ad altri colleghi, possono contare su uno stipendio medio inferiore, con la prima busta paga che mediamente si attesta attorno a 915 euro (media nazionale 1.333).

Per concludere Exposanità ha comparato le performance dei diversi Atenei scoprendo come l'Università Federico II di Napoli occupi la 29 posizione nel ranking universitario stilato in base al numero di impiegati a un anno dal conseguimento del titolo, come anche in quello relativo agli stipendi medi percepiti, con una differenza importante rispetto all'università di Trieste, al vertice della classifica, con uno stipendio medio di 1500 euro.

''Questa statistica - commenta il presidente nazionale del Sindacato medici italiani (Smi), Giuseppe Del Barone - va ovviamente presa con le molle, i numeri si riferiscono a un solo anno e in generale non possono dare indicazioni sulla qualità della formazione nell'Ateneo napoletano. E' però fuori di dubbio che il sistema sanitario campano è da tempo nel pieno di una profonda crisi che sta mettendo in ombra il lavoro e la storia della gloriosa scuola di medicina napoletana. Per questo è fondamentale un'inversione di tendenza che deve passare anche attraverso maggiori investimenti per i nostri giovani talenti''.

''La domanda di sanità ed assistenza del nostro Paese è destinata a crescere ulteriormente - dice il Project manager di Exposanità, Marilena Pavarelli - il progressivo invecchiamento della popolazione, la razionalizzazione dei costi e la maggiore importanza attribuita alla salute e alla prevenzione dalle malattie, rappresentano le principali sfide alle quali il sistema sanitario nazionale dovrà rispondere nei prossimi anni. I temi sono particolarmente complessi, richiedono preparazione, ma anche una forte capacità innovativa, per questo chi sceglie di specializzarsi in questo ambito ha buone probabilità di trovare lavoro e, per la stessa ragione, chi è già nel mercato ma non si aggiorna rischia di perdere importanti opportunità''.
(ANSA)

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