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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Laura, la soldatessa che stirava le camicie al boss

La venticinquenne, in servizio nella caserma di Ascoli Piceno, sarebbe stata l'autista del boss Emilio Di Caterino, reggente del clan dei Casalesi dopo l'arresto di Setola. È finita in manette ieri con undici persone

È finita in manette ieri Laura Titta. Venticinque anni, soldatessa in servizio nella caserma di Ascoli Piceno che nascondeva un segreto: sarebbe stata l’autista del boss Emilio Di Caterino, reggente del clan dei Casalesi dopo l’arresto di Setola. Ma non solo. Laura offriva al clan anche i servigi tipici di una brava donna di casa, come cucinare e stirare gli abiti.

Una verità emersa dalle intercettazioni e dalle testimonianze dei pentiti (tra cui lo stesso Caterino) contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari Dario Gallo su richiesta dei pm Catello Maresca, Cesare Sirignano e Giovanni Conzo. Tra le dichiarazioni dle boss: "Quando ero latitante i vestiti venivano lavati e stirati direttamente da Francesca Maisto e da Laura Titta. In una sola occasione, nel passaggio da Trentola a Lusciano, mi vennero recapitati dei vestiti puliti lasciati presso il Bar Stadio di casale di mio cugino Massimo Cangiano e ritirati sempre dalla Maisto e dalla Titta".

Con la giovane, ricordiamo, sono state arrestate undici persone. Tra gli episodi inquietanti: Laura, che si era fatta tatuare su una gamba la parola "terrorista", era pronta a rivolgersi ai boss del clan dei Casalesi per far punire i fidanzati che non si comportavano come lei avrebbe voluto. Il 2 luglio 2008, ad esempio, la giovane donna avrebbe convinto il fidanzato del momento, Giovanni Mola, e l'altro affiliato al clan Paolo Gargiulo a picchiare ferocemente un suo ex, Giuseppe Madonia. (Ansa)

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