L'Onu e i ministri a Napoli per contrastare la criminalità organizzata
A Palazzo Reale, ospiti internazionali e ministri discuteranno della Convenzione di Palermo
L'onu e alcune tra le massime autorità italiane si riuniscono a Napoli per parlare di malavita organizzata. Parte il 20 giugno, a Palazzo Reale, la Conferenza internazionale sulla "Convenzione di Palermo", convenzione Onu che tratta del contrasto alla criminalità organizzata transnazionale, organizzato e promosso dall'Assemblea parlamentare del Mediterraneo, presieduta dal parlamentare Gennaro Migliore, in collaborazione con Unodc (Ufficio delle Nazioni Unite "Drugs and Crime"), la Procura Generale presso la Cassazione è la Fondazione Vittorio Occorsio.
La speranza è che non si risolva tutto con protocolli d'intesa che non cambiano lo status quo e che metta un punto su temi che in città sono irrisolti da anni. Ad aprire i lavori intorno alle 14:30 di domani saranno, oltre a Migliore e numerosi ospiti internazionali, la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Nel corso della seconda giornata, che verrà aperta dal ministro degli Esteri Di Maio, prenderanno la parola il procuratore generale Giovanni Salvi, il direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale Roberto Baldoni e numerosi importanti esperti nel campo del contrasto alla criminalità organizzata.
La ministra Lamorgese manca da Napoli dal gennaio scorso, quando venne in Prefettura a siglare un accordo per il contrasto all'illegalità. Quel documento, siglato anche da Manfredi, De Luca e dal prefetto Palomba, conteneva soltanto propositi teorici, senza indicare tempi, finanziamenti e responsabilità degli interventi. A chi glielo fece notare, la Lamorgese si mostrò seccata e non diede risposta. La cronaca di questi mesi ha dimostrato che gli interventi necessari sarebbero numerosi, a partire dalla telecamere di videosorveglianza di cui si parla da anni ma che nessuno ha ancora installato.