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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Torre annunziata

Ucciso per un parcheggio: rinviati a giudizio i presunti killer di Maurizio Cerrato

La decisione arriva dopo l'udienza preliminare

Sono stati rinviati a giudizio i quattro soggetti accusati dell'omicidio di Maurizio Cerrato. Il 61enne è stato brutalmente pestato e poi accoltellato a Torre Annunziata nell'aprile dello scorso anno solo perché aveva difeso la figlia, a sua volta aggredita per aver parcheggiato la propria auto in un posto ''occupato'' da una sedia.

La decisione è stata presa dai magistrati del tribunale oplontino dove ieri si è tenuta l'udienza preliminare sul delitto. Il processo, ricordiamo, vede come imputati a carico di Antonio Cirillo, Giorgio e Domenico Scaramella e Francesco Cirillo e sarà celebrerà a partire dal prossimo 6 maggio presso la Corte d'Assise di Napoli. L'udienza di ieri ha stabilito anche le parti civili costituite nel procedimento giudiziario: la vedova di Cerrato, le due figlie, la sorella della vittima, il Comune di Torre Annunziata e l'associazione Polis.

Sit-in all'esterno del Tribunale

All'esterno del tribunale di Torre Annunziata, proprio nel corso dell'udienza preliminare, si è tenuto un sit-in. Oltre alla famiglia di Cerrato, alla manifestazione ha preso parte anche Sandro Ruotolo, senatore e componente del Comitato di liberazione dalla camorra. Questo il suo commento: "Accanto a Tania, ad Adriana e alla sua famiglia per chiedere verità e giustizia. Oggi si è celebrata la prima udienza presso il Tribunale di Torre Annunziata nei confronti delle quattro persone che, il 19 aprile dell'anno scorso, aggredirono e uccisero Maurizio Cerrato. La sua 'colpa' è stata quella di aver difeso sua figlia, minacciata e aggredita per avere deciso di parcheggiare la sua auto in un posto sulla pubblica strada abitualmente occupato abusivamente da sedie per conservare lo spazio della sosta a noti personaggi malavitosi.

Il Comitato di liberazione dalla camorra e dal malaffare Area Sud di Napoli insieme ad associazioni, sindacati, familiari di vittime innocenti e cittadini ha dato vita a un flash mob davanti al Tribunale di Torre Annunziata per schierarci con la famiglia Cerrato. L'omicidio Cerrato è uno spartiacque: occorre decidere da che parte stare. Sul banco degli imputati oltre agli imputati c'è anche la sub cultura malavitosa, il virus dell'indifferenza, il falso alibi della paura, l'essere complici e conniventi perché non si è contro la camorra".

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