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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Bagnoli

Nisida, la piccola isola "sempreverde"

Grazie alla sua storia e alla sua particolarità, rimane nel tempo una perla della macchia mediterranea

Non smette mai di affascinare la piccola isola di Nisida, avvolta da sempre da un alone di mistero. Inaccessibile ai turisti che possono ammirarla solo da lontano, fa parte dell'arcipelago delle isole Flegree e chiude ad est l'arco del golfo di Pozzuoli.

Grosso scoglio di origine vulcanica legato alla terraferma da una strada costruita da qualche decennio, ospita oggi l'Istituto penale per i minori e una base Nato. Per la sua particolarità e bellezza è stata fin dai tempi antichi fonte di ispirazione per molti poeti e scrittori: secondo Omero, nello specchio di mare tra Nisida e l'isola di Capri vivevano le sirene che hanno incantato Ulisse. Nel corso dei secoli ha attratto a sé personaggi storici e politici che l'hanno scelta come propria dimora. 

Il fatto che ancora oggi l'isola resti inaccessibile ha consentito di preservare quasi intatte tutte le sue risorse naturali, soprattutto nel versante che dà verso il mare, occupato da un'insenatura chiamata "Porto Paone" (o Pavone) per la sua forma somigliante alla coda di questo uccello.

Un tempo sede dell'Accademia Aeronautica, oggi a Pozzuoli, l'isola è divisa tra un presidio militare e un carcere minorile aperto nel 1934. L'Amatori Napoli Rugby nel 2005 ha inaugurato un progetto di reinserimento sociale e di rieducazione, attraverso il Rugby, di minori detenuti nel carcere dell'isola. Quattro partecipanti del progetto si trovano adesso in club campani. L'istituto fa parte inoltre di un progetto europeo che studia e cerca di trovare soluzioni alle forme di devianza minorile. In questo edificio che affaccia sul mare, i minori vengono coinvolti in numerose attività tese a sviluppare la capacità creativa per fare imparare loro un mestiere una volta ritornati e immersi nel caos della società.

Si è immersi in un altro mondo quando si entra in questa piccola isola, frammento originalissimo della macchia meditettanea. Lo sostenteva anche Edoardo Bennato, che abitava proprio di fronte all'isola e ammirandola cantava: "Nisida è un isola, ma nessuno lo sa".

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