Viaggio alla scoperta dei delfini che abitano il nostro mare
Turisti che diventano ricercatori-volontari per avvistare i meravigliosi cetacei a largo di Ischia a bordo del veliero Jean Gab, insieme ad un equipaggio di studiosi e ambientalisti marini
Avvistare delfini nel nostro golfo si può, a dispetto di inquinamento, traffico marittimo e pesca selvaggia.
A riferire la storia del "Jean Gab" è Carla Di Napoli dalle pagine del quotidiano il Mattino. Si tratta di uno storico veliero di 17 metri costruito a Marsiglia nel 1930 e diventato dal 1991 la stazione scientifica di Oceanomare-Delphis (ente no profit che lavora per la conoscenza e la conservazione dei cetacei e della biodiversità marina in collaborazione con l'Enea, OceanCare, e la stazione zoologica Dohrn di Napoli).
A bordo di questa fantastica imbarcazione i turisti si trasformano in volontari-ricercatori e partono per un'avventura a largo dell'isola d'Ischia che non potranno più dimenticare. Una specie di vacanza-studio sul veliero che con i suoi introti permette il mantenimento dei costi della ricerca prodotta dal Jean Gab e quelli per mantenere la prestigiosa imbarcazione.
Partenza da Casamicciola alle ore 8 del mattino. La traversata può durare anche due giorni, spiega la Di Napoli, e ci si può spingere fino a largo di Ventotene, ma lo spettacolo ripaga del tempo atteso in mare: gruppi di delfini di diverse specie (sette quelle registrate finora a largo dell'isola azzurra) che giocano e si dilettano in strepitose acrobazie.
L'equipaggio del Jean Gab con alla guida il capitano Angelo Miragliuolo, spiega ancora la giornalista del Mattino, è costituito da ricercatori, naturalisti e ambientalisti marini, ma a bordo c'è anche un aiutante molto particolare: la cognolina Berta, "fiutatrice" esperta di delfini. Anche lei saprà come segnalare la prima pinna che apparirà all'orizzonte.
E la meravigliosa avventura prosegue sperando che compaia all'orizzonte un branco di amici giocherelloni da proteggere e tutelare, che arricchiscono con grazia e maestosità il nostro mare. Un indubbio privilegio il fatto che solchino ancora questi mari, peccato che non tutti se ne rendono conto.