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A Napoli la protesta degli esercenti: "Aprite tutto il 7 aprile"

Anche la città partenopea toccata da "Io apro tour", un movimento che punta a unire commercianti di diversi settori per organizzare una riapertura di massa delle attività: "Meglio le multe che morire lentamente"

Ci sono più settentrionali che napoletani nella piazza Municipio che accoglie gli attivisti di "Io Apro Tour". Si tratta di un movimento, partito dal Nord, che cerca di unire commercianti di diverse regioni e diversi settori con un obiettivo: riaprire tutte le attività il 7 aprile prossimo. 

A Napoli sono circa duecento gli esercenti di varia provenienza geografica che hanno animato la manifestazione, con tanto di palco. Non sono mancati i gruppetti sprovvisti totalmente di mascherina, ma come ci hanno tenuto a precisare gli organizzatori "qui non si discute di no mask, no vax e simili. Siamo qui per rprenderci la nostra dignità". 

Riaprire a ogni costo, anche se dovesse significare pagare multe: "Meglio una sanzione che morire definitivamente - afferma Momi El Hawi, ristoratore fiorentino tra gli organizzatori del tour - Stiamo percorrendo l'Italia per dire che non possiamo più andare avanti. Ci tengono chiusi da un anno e ci danno le briciole. Io ho ricevuto, come ristoro, il 3 per cento del fatturato dell'anno precedente". 

L'appello all'apertura del 7 aprile non è rivolto solo ai negozianti, ma a tutte le attività: palestre, negozi, centri sportivi. Farlo in sicurezza, assicurano gli esercenti, è possibile: "Abbiamo speso tanti soldi per adeguardi ai dispositivi e poi ci hanno comunque impedito di lavorare". 

"Io apro" ha già un precedente, datato 15 gennaio 2021, non particolarmente favorevole. In quell'occasione a prevalere fu la paura delle multe e a Napoli non risultarono ristoranti o negozi aperti. 

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