"Una carezza in un pugno": le donne di San Giovanni si raccontano
Durante l'evento, organizzato dalla Fondazione Famiglia di Maria, si è discusso di sentimenti e violenza attraverso la musica e l'aiuto degli esperti
Capire, interrogarsi, raccontare. Tornare a stare insieme per condividere esperienze, maturare e crescere. È da questo che è ripartita la Fondazione Famiglia di Maria con il progetto “Una carezza in un pugno”, organizzando una giornata di dibattito sul tema dell’amore, dei sentimenti, dell’affettività e della sessualità. La donna al centro di tutto per ritrovare sé stesse e il proprio benessere, anche quello sessuale, ancora troppo spesso ritenuto un tabù. “Donna come l’acqua di mare, chi si bagna vuole anche il sole”, emoziona la voce della cantautrice Assia Fiorillo di fronte alle donne di San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli, che sanno di non dover dare necessariamente anche il sole a tutti. “Il sole dovete essere voi”, spiega la sessuologa e ginecologa Raffaella De Simone coinvolgendo la platea e rispondendo alle tante domande postate anonimamente in una secret box.
In un clima informale e di grande attenzione, si è parlato di contraccezione, omosessualità, autoerotismo, piacere, violenza, rispetto per sé stesse e per i partner. Tanti tasselli per capire l’amore. “Siamo state insieme a queste donne belle che hanno portato tante emozioni. Di questo si è parlato, di amore, sentimenti, amore, corteggiamento. Ci siamo emozionate insieme” ha detto Raffaella De Simone al termine dell’incontro. “L'esperienza, il cammino di questi mesi, l'aver ascoltato storie di sofferenza, di poca cultura sui temi dell'affettività, proprio quelli che rischiano di tradursi in violenza o sopportazione o non rivendicazione dei propri spazi, mi ha indotto a scegliere questo momento come il primo post-covid, da dedicare alle nostre mamme della comunità, per ricordarci che sono innanzitutto donne” ha detto Riccardi, parlando di un territorio, come quello di San Giovanni a Teduccio e in particolare del rione Villa, spesso sotto i riflettori della cronaca nera. Nel solco di quella che è l’idea da cui parte e si sviluppa il progetto “Una carezza in un pugno”, che punta a contrastare la violenza di genere, si è parlato anche di questo argomento.
“La violenza di genere va combattuta, dobbiamo cercare di capire che la donna deve riaffermarsi innanzitutto come persona, prima rispetto all’ambiente in cui vive e poi rispetto a sé stessa”. “Riprendiamo oggi le attività del progetto ‘Una carezza in un pugno’ con il primo appuntamento dal vivo dopo la chiusura dovuta al covid-19. Attraverso questo incontro, dal titolo ‘Capire l’amore’ vogliamo provare ad interrogarci, a metterci in discussione e vogliamo provare a capire se ci vogliamo bene e se siamo rispettate dalle persone che abbiamo vicino”, commenta la presidente della Fondazione Anna Riccardi, rivendicando la necessità di fare rete tra le istituzioni, non fermandosi alle chiacchiere ma passando ai fatti. A fare da collante tra le varie storie ed esperienze è stata la musica di Assia Fiorillo, una cantautrice attenta e sensibile, accompagnata da Benedetta Clemente al piano e da Marisa Cataldo alla batteria. La sua voce in più di una occasione ha emozionato le donne e stimolato la riflessione. “Come sempre quando si ha a che fare con la comunità della Fondazione Famiglia di Maria ho avuto la possibilità di dialogare con tante donne attraverso la musica, donne che hanno percorsi a volte difficili e ti restituiscono sempre delle emozioni forti”.