rotate-mobile
Martedì, 26 Settembre 2023
Cronaca

Cisterna Capua, parlano le figlie di una delle vittime

Carmela e Stefania Cecere ricordano il padre Giuseppe ai microfoni di Mattino 5. "Crediamo nella giustizia, aiutateci perché siamo soli contro tutti"

Mentre aumenta il numero di indagati in merito alla tragedia sul lavoro consumatasi sabato scorso a Capua - tre operai sono morti mentre stavano lavorando alla bonifica di una cisterna della ditta farmaceutica Pierrel - in queste ore è arrivata anche la testimonianza di Carmela e Stefania Cecere, figlie di Giuseppe, l'operaio scomparso insieme ai colleghi Antonio Di Matteo e Vincenzo Musso.

"Quella mattina nostro padre non voleva andare a lavoro, non se lo sentiva. Era sabato e voleva stare con noi in famiglia. Faceva quel lavoro da 30 anni, ma sempre allo sbaraglio, senza cautela. Gli operai chiedevano più sicurezza al loro dirigente - hanno spiegato le donne ai microfoni di 'Mattino Cinque', su Canale 5, "Nostro padre non doveva essere là perché quello non era il suo lavoro: lui faceva il muratore e non era esperto di silos e di sostanze chimiche. In 30 anni di lavoro è sempre stato trattato male, non ha mai avuto un giorno di ferie per riposarsi; non ha mai visto il mare perché doveva lavorare ogni giorno per riuscire ad andare avanti".

E il dolore si unisce alle accuse: "Hanno ucciso nostro padre e lo hanno trattato come un animale. Quando tornava a casa - hanno concluso le sorelle Cecere - era sempre nervoso. Ed è morto per solo mille euro al mese. Non abbiamo più niente, ci hanno svuotato. Crediamo nella giustizia, perciò aiutateci perché siamo soli contro tutti e non ce la facciamo. Ce lo hanno strappato via e se siamo qui oggi è solo perché venga fatta giustizia".

Secondo quanto si evince comunque dagli ulteriori rilievi, nel silos ove i tre uomini hanno perso la vita c'era una percentuale altissima di azoto, pari all'80%, e di elio per la restante parte. Una vera e propria camera a gas.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cisterna Capua, parlano le figlie di una delle vittime

NapoliToday è in caricamento