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Incidenti stradali

Incidente sull'A1, il guidatore vuole lasciare i domiciliari per andare al funerale dei figli

Il 30enne vorrebbe andare in Romania. E' ai domiciliari per la morte dei suoi due bambini e dei nonni

Ha chiesto di poter lasciare gli arresti domiciliari che sta scontando a Napoli per partecipare in Romania ai funerali dei due figli e dei genitori Emil Ciurar, il 30enne romeno, che venerdì 5 giugno era alla guida del minivan che si è schiantato contro un camion fermo in corsia d'emergenza lungo l'autostrada A1, in direzione sud, all'altezza di Badia al Pino, nei pressi del casello di Arezzo. Nello schianto sono morti due dei suoi figli, una bimba di 8 mesi e un bambino di 10 anni, e i suoi genitori, di 50 e 52 anni. Una settimana dopo la strage in A1 le quattro bare sono partite da Arezzo e arrivate in Romania, fino a Bistrita Nasaud, nel distretto della Transilvania. Erano partiti di lì, il 4 giugno, in otto su una Sharan, diretti a Napoli. Ma poco prima delle 14 del 5 giugno, il conducente, sfiancato dalla stanchezza, è andato dritto su un tir fermo ella piazzola di sosta. Il conducente è rimasto illeso, feriti la moglie, una delle gemelline di 8 mesi e il fratello 14enne di Emil. L'uomo arrestato per omicidio colposo stradale plurimo, dai domiciliari ha chiesto al giudice di poter partecipare ai funerali dei suoi familiari. Lo riferisce "Il Corriere di Arezzo". Il gip del Tribunale di Arezzo, Giulia Soldini, deve dare una risposta. Le esequie sono state programmate per lunedì 15 giugno in modo da consentire l'eventuale viaggio in Transilvania.

L'uomo si trova a Napoli, presso lo zio, che doveva raggiungere con la carovana di familiari per trascorrere alcuni mesi di lavoro. Dopo la custodia in carcere dei primi giorni, a Emil Ciurar è stata concessa la misura meno afflittiva dei domiciliari dai quali non può uscire se non con una speciale autorizzazione. Quella che ha chiesto il suo difensore, l'avvocato Christian Vannucchi: "Abbiamo fatto presente al giudice che lo zio di Emil, si fa garante per accompagnare il trentenne da Napoli alla Transilvania, assicurando il suo rientro in Italia dopo i funerali". In seconda istanza, qualora questo non venisse ritenuto sicuro dal giudice, l'avvocato del romeno ha avanzato la proposta che Emil venga accompagnato con una scorta di polizia. "Crediamo sia un suo diritto partecipare a questo momento di commiato così doloroso", dice il legale. Si attende a stretto giro la risposta del gip, mentre al tribunale del riesame di Firenze pende la richiesta di scarcerazione. L'inchiesta è condotta dal pm Roberto Rossi, che disporrà una perizia sulla dinamica dell'incidente. "Mi si sono chiusi gli occhi", ha ammesso Emil Ciurar. "Ho sentito mio padre gridare 'attento!', ho sterzato, ma non sono riuscito a salvarli".

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