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Cronaca Chiaia

Il verde storico offeso dall'imbecillità umana, il rilancio di Napoli deve partire dalla Villa Comunale

Urge un piano di riqualificazione immediato e lungimirante dopo decenni di noncuranza ed errate scelte amministrative. Ieri un incendio doloso ha distrutto tre palme secolari

Realizzata dal 1780, per volere del re Ferdinando IV di Borbone, ispirandosi alle "Tuilieres" di Parigi, come luogo di passeggio ritrovo e tranquillità per la nobiltà napoletana, la Villa Comunale nel corso dei secoli è diventata un punto di riferimento per tutti in città. Da piccoli siamo cresciuti in tanti scorrazzando sui suoi prati e sui suoi viottoli, improvvisando partite di calcetto che si concludevano per abbandono dovuto allo sfinimento fisico o all'ora di cena che incombeva sempre troppo presto. Dopo, un po' più grandi, passeggiavamo con gli amici o con le prime fidanzatine, con il mare sempre sullo sfondo ad impreziosirne il contorno.

Per noi la Villa Comunale, polmone verde rigoglioso del centro cittadino, era una certezza e un vanto. Da metà anni '90 però è iniziato il decadimento, veloce e inesorabile. La sciatteria e la noncuranza di questi anni, abbinata a scelte amministrative errate e ai lavori della metro, hanno portato all'avvilente scenario odierno. Ieri, l'ennesimo colpo ferale, tre palme secolari devastate da un incendio probabilmente doloso. Un atto vandalico vigliacco, che ha distrutto un patrimonio arboreo di centinaia d'anni. Il verde storico ancora una volta offeso dall'imbecillità umana.

Urge un piano di riqualificazione immediato e lungimirante e la presenza del sindaco Manfredi ieri sul luogo dell'incendio è un ottimo segnale, ma le promesse si trasformino in atti concreti, salviamo e rilanciamo la Villa Comunale.

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