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Mobilificio incendiato, 12 famiglie ancora senza casa. Paura sciacalli

Gli inquirenti privilegiano la pista del racket. Un inquilino: "I giorni passano e non possiamo entrare nelle nostre case. Non abbiamo la possibilità nemmeno di prendere qualcosa più di valore"

Il palazzo è ancora annerito - fuliggine dappertutto, case aperte - e recintato da transenne per impedirne l'accesso ma soprattutto per far capire che lo stabile è posto sotto sequestro.

È questo lo scenario di Via Domitiana 90, nel palazzo quasi interamente distrutto in seguito all'incendio doloso ai danni del deposito del mobilificio “Arredo Design” di Carmine Cacciapuoti, uno degli imprenditori più imponenti della zona. Gli inquirenti stanno seguendo tutte le piste, ma quella privilegiata sembra essere quella del racket. Un impatto che fa paura, soprattutto di notte.

Durante il giorno qualche volante delle forze dell'ordine riesce a passare per tenere sott'occhio la situazione ma nella nottata, dopo l'1,30 le 2,00, è quasi impossibile trovare una volante della sicurezza. Il palazzo incendiato, infatti, si trova nei pressi di un grande ipermercato ed ha di fronte solo un altra palazzina abitata. «I giorni passano e noi non possiamo ancora entrare nelle nostre case – dice un inquilino che preferisce rimanere nell'anonimato - Tutta la struttura è sotto sequestro e noi non abbiamo la possibilità nemmeno di prendere qualcosa più di valore, come televisioni, computer e altro».

Incendio mobilificio Arredo Design ad Arco Felice


Una volta posto lo stabile sotto sequestro, infatti, nessuno è autorizzato ad entrare se non per le dovute indagini in corso. Le abitazioni dei primi piano sono inagibili e anche tutto quello che c'era dentro è quasi irrecuperabile. Per le case dei piani superiori, invece, è stata la fuliggine il peggior “nemico”. Alcuni inquilini, infatti, lamentano di avere televisioni, computer, materiale elettrico ed oggettistica ancora recuperabile, ma che potrebbe essere rubato in nottata dagli sciacalli. L'incendio ha lasciato aperta ogni via di entrata (e di fuga) per gli eventuali ladri che volessero entrare nelle case e fare piazza pulita.

Intanto le dodici famiglie, rimaste senza tetto, continuano ad alloggiare negli hotel dell'area flegrea, ma mancano solo sette giorni e poi tutti dovranno provvedere a trovare una diversa sistemazione. Nelle ultime ore, appunto, proprio questa è la preoccupazione delle dodici famiglie: riuscire a trovare un altro posto dove alloggiare ed organizzarsi meglio. In questa fase anche le associazioni di volontariato sono pronte a dare il loro supporto. L'associazione “Un'ala di Riserva”, infatti, ha già dato piena disponibilità, laddove servisse, nell'assistenza e nell'aiuto a trovare altri posti letto dove possano alloggiare le dodici famiglie.

Anche oggi, durante l'incontro sulla legalità svoltosi al Mercato Ittico di Pozzuoli, i partecipanti hanno espresso massima solidarietà alle famiglie colpite. Forti le parole del magistrato Antonello Ardituro che esorta tutti “a non avere paura, perché queste sono cose che dobbiamo combattere tutti insieme”.

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