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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Incendio sulla Circum. Il macchinista: "Poteva essere una strage"

Il 14 maggio, nei pressi della stazione Boscoreale, passeggeri e personale Eav costretti a scappare dalle carrozze invase dal fumo. Il dipendente: "Altri 10 secondi e sarei morto fulminato. L'azienda ci dica che cosa è andato storto"

"Dieci secondi in più e sarei morto fulminato". Maurizio Piermatteo, macchinista Eav e sindacalista dell'Orsa, rivede le immagini dell'incendio sul vagone della Circumvesuviana che stava conducendo e pensa che c'è mancato davvero poco: "Non mi sono reso conto di quello che è accaduto fino a quando non ho visto le immagini. Poteva davvero essere una tragedia".  

L'incidente

Venerdì 14 maggio, il treno della circumvesuviana lascia la stazione di Boscoreale. Pochi secondi dopo, il panico si diffonde nella carrozza: "Io e il capotreno abbiamo sentito le grida dei passeggeri. Ci siamo voltati e abbiamo visto che il vagone era invaso da un denso fumo nero. Ho fermato il treno e i passeggeri hanno forzato le porte per uscire in aperta campagna"

Il capotreno, una donna, ha preso di peso tre persone anziane per portarle fuori, mentre Piermatteo metteva in sicurezza il mezzo prima di abbandonarlo. "Nel video si vede benissimo lo scoppio mentre sto scendendo dal treno. Altri dieci secondi e sarei morto fulminato". 

Le cause

C'è un grosso punto interrogativo su quanto accaduto. "Le scoppio è avvenuto nella parte bassa del treno, la linea aerea, quella che alimenta i mezzi, si è spezzata solo dopo. Dovrebbe esserci un salvavita e vogliamo sapere perché non ha funzionato. Noi lavoratori non eravamo a conoscenza che, in caso di un incidente del genere, la linea aerea si riavviasse automaticamente tre volte. Per questa ragione, a venti minuti dallo scoppio, c'era ancora tensione nei cavi. Se qualcuno li avesse calpestati sarebbe morto"

La richiesta

Il sindacato Orsa, da anni, denuncia la scarsa sicurezza, per passeggeri e personale, dei mezzi Eav, in particolare di quelli della Circumvesuviana: "Ci sono treni degli anni '70, altri degli anni '90 e poi i metrostar degli anni Duemila - spiega il vicesegretario della sigla Gennaro Conte - Potrebbero essere perfettamente funzionanti se l'Eav avesse un piano di manutenzione ordinaria, cosa che invece manca. Pretendiamo un'indagine interna per capire che cosa non ha funzionato e che partecipi anche un rappresentante dei lavoratori. Questi incidenti stanno diventando troppo frequenti".  

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