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Cronaca Saviano

Incendio cereria di Saviano: interrogazione al Parlamento Europeo

Gli attivisti di Rifiutarsi.it: "Si chiede all'Unione Europea di sollecitare controlli e rilevazioni per vere un quadro chiaro del rischio, immediato e a lungo termine, che corrono i cittadini dell’Agro Nolano"

Il caso dell'incendio della cereria di Saviano arriva al Parlamento Europeo, attraverso un'interrogazione.

"Nel testo dell’interrogazione presentata in Commissione Europea - spiegano gli attivisti di Rifiutarsi.it, tra i promotori dell'iniziativa - si chiede all’Unione Europea di sollecitare controlli e rilevazioni necessarie per avere un quadro chiaro del rischio, sia immediato che a medio-lungo termine, che corrono i cittadini dell’Agro Nolano in seguito all’incendio del 14 luglio e le contromisure che è opportuno intraprendere per la tutela della salute pubblica"

Questo il testo dell'interrogazione: "È nota alla Commissione Europea, anche grazie alle segnalazioni dei cittadini, non ultima quella giunta dal movimento civico “Rifiutarsi” (www.facebook.com/rifiutarsi - www.rifiutarsi.it) con la petizione al PE 1180/2012, la gravissima situazione Sanitaria e Ambientale di diverse zone della Campania, tra cui quella dell’Agro Nolano (nella provincia di Napoli). Ad una serie preoccupante di casi di discariche illegali a cielo aperto, di sversamenti di rifiuti di tutti i tipi (inclusi quelli tossici, compreso l’amianto) che periodicamente vengono bruciati, con conseguente emanazione di nubi tossiche (cariche di diossina) che si spostano e diffondono verso i vicinissimi centri abitati (Nola, Marigliano, Pomigliano d’Arco, Acerra, San Vitaliano, Saviano, Palma Campania, etc.), si sono aggiunti negli ultimi mesi eventi di assoluta rilevanza ambientale e sanitaria.

Il 26 aprile 2013 a Polvica di Nola vi è stato un incendio di un agglomerato industriale; il 14 luglio un incendio ha invece colpito un altro agglomerato industriale situato tra i comuni di Saviano e Nola, generando una nube tossica che ha investito le popolate aree limitrofe e i terreni coltivati per un area pari a 15 chilometri quadri. Tra la cittadinanza e tra i vigili del fuoco intervenuti si sono manifestati sintomi da avvelenamento. Le Amministrazioni locali non hanno fornito tempestivamente direttive ai cittadini per fronteggiare la situazione. Ancora oggi non sono stati fatti controlli atti a monitorare lo stato di contaminazione di acque e terreni, mentre per ciò che riguarda le analisi dell’aria non vi è stata possibilità di avervi accesso per i cittadini che ne hanno fatto richiesta, preoccupati per il proprio stato di salute. Le dichiarazioni degli amministratori locali a tal proposito appaiono contraddittorie. Emerge che le rilevazioni fatte non hanno tenuto in considerazione la presenza di diossine nell’aria.

Pertanto si chiede alla Commissione Europea:

- se è a conoscenza dell’emergenza sanitaria e ambientale della zona in questione;

- di richiedere informazioni alle autorità italiane e di sollecitare l’effettuazione tempestiva di tutti i controlli e le rilevazioni necessarie per avere un quadro chiaro del rischio sia immediato che di medio-lungo termine che corrono i cittadini delle zone coinvolte e le contromisure che è opportuno prendere".

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