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Napoli sceglie il green pass: manifestazione lavoratori deserta

Una decina di lavoratori ha presenziato davanti alla Prefettura di Napoli, ma per la città è stato un giorno come tanti altri

L'ondata di proteste e disservizi per l'introduzione del green pass obbligatorio nei luoghi non c'è stata. I trasporti hanno funzionato male come sempre e si sono registrati ingorghi in diversi punti della città. Ma non c'entra nulla il certificato verde, si tratta dei normali disservizi della solita Napoli di tutti i giorni. Davanti alla Prefettura erano meno di venti persone a presenziare al sit indetto dall'Unione sindacale di base, segno che la stragrande maggioranza dei lavoratori ha scelto il green pass, che sia per ciclo vaccinale completato o per tampone non è dato saperlo.

Non si sono registrati disagi superiori agli altri giorni, anche se Marco Sansone di Usb assicura che molte aziende, tra cui l'Anm, non sono organizzate per il controllo dei certificati: "Io sono un dipendente e non so quale sia la procedura. Sono sicuro che oggi in molti stanno lavorando senza green pass".

Sull'Anm è intervenuto anche un altro sindaco, l'Orsa trasporti: "Se non ci sono stati disagi - afferma il segretario Fabio Cuomo - è perché il livello del servizio è già mediocre e i cittadini, se salta una corsa, neanche se ne accorgono più". Da fonti vicine all'Azienda trapela che nella giornata di oggi, 15 ottobre, sarebbero circa cento i lavoratori assenti per malattia, un dato abbondantemente sopra la media e, quindi, quasi di certo legato al green pass. "Rispetto ai disagi che ci saranno - prosegue Cuomo - Anm avrebbe risparmiato se avesse scelto di fare i tamponi. Come se non bastasse, ai dipendenti viene chiesto il green pass per lavorare in un ambiente potenzialmente contmaminato, perché i passeggeri non sono obbligati a esibirlo".

La richiesta dei sindacati è precisa: "Eliminazione dell'obbligo del green pass o pagamento del tampone da parte delle aziende - spiega ancora Marco Sansone di Usb - Io sono vaccinato e favorevole al vaccino, ma chi non vuole seguire questa strada non deve essere discriminato". 

Lucio Cerullo, responsabile sicurezza di Asìa e delegato Usb, lancia l'allarme per la partecipata che si occupa della raccolta rifiuti: "Mi risulta che cento lavoratori non abbiano il green pass. Ciò pone un tema serio per un'azienda che è a corto di personale. Ci sono zone di spazzamento che vengono servite ogni 15 giorni, adesso potrebbe andare anche peggio. E questo perché l'azienda, negli anni, non ha proceduto alle assunzioni che avevamo chiesto". 

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