Plagio in Gomorra, Saviano: "Vi ho sputtanato e ne sono fiero"
"Questa storia processuale infinita è solo un modo per tenere sotto scacco uno scrittore", scrive Saviano
Roberto Saviano ha commentato su Facebook l'annullamento della sentenza con cui la Corte di Appello di Napoli nel 2016 aveva ridotto il risarcimento da 60mila a 6mila euro per il danno causato alla società Libra Editrice per il plagio di tre articoli di cronaca tratti dal 'Corriere di Caserta' e 'Cronache di Napoli' contenuti in 'Gomorra' (da pagarsi in solido tra l'autore del libro e la casa editrice).
"Storia processuale infinita"
"La vicenda giudiziaria che mi vede “colpevole di plagio” ai “danni” di due quotidiani (giudicati dal Gip di Roma) contigui agli ambienti camorristici che ho denunciato in Gomorra è una storia infinita, infinita quasi come quella di Atreju, con cui in effetti qualcosa questi giornalisti e questi editori hanno a che fare. Furbescamente mi si vuol far passare per falsario, ma chiunque abbia una copia di Gomorra in casa può verificare che non mi sono mai attribuito la paternità di quei due articoli vergognosi... Vedete, mi facevano talmente schifo quelle due testate, che esaltavano le gesta amatorie del mandante dell’omicidio di Don Peppe Diana, che definivano Don Diana “camorrista”, che non ho voluto macchiare la mia penna facendo i loro nomi. Questa storia processuale infinita è solo un modo per tenere sotto scacco uno scrittore, e nella maniera più vile per giunta: insinuando che io abbia copiato. Ho solo riportato quelle parole vergognose attribuendole a ignoti quotidiani locali, rifiutandomi di citare gli autori: quotidiani che hanno agito da megafono dei clan. Svelati i loro metodi e i rapporti ambigui con la malavita, mi hanno fatto causa. Ma io sono qui, come sempre, a pagare per le scelte che faccio. Mi chiamate “falsario”, “plagiatore”, “truffatore”, ma la verità è che vi ho sputtanato e questo non me lo perdonerete mai. Vi ho sputtanato e ne sono fiero", scrive lo scrittore napoletano.