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Cronaca

Gli gnocchi napoletani: perché si chiamano "Strangulaprievete" (strozzapreti)

Due le spiegazioni riportate sullo storico ricettario "A Napoli si mangia così". Una, più colta e ricercata, fa discendere il termine dal greco. L'altra versione si basa, invece, sull'arguzia e l'ironia dei napoletani

Gli gnocchi, preparati con un sugo fresco di pomodori (di qualità e campani) passati o pelati oppure cotti al forno in tegamini di terracotta con l'aggiunta di saporito fiordilatte, sono tra i cibi più amati a Napoli e dintorni.

Ma sapete perché in terra partenopea gli gnocchi sono anche noti come "strangulaprievete" (strangolapreti o strozzapreti)? Secondo quanto scrisse lo storico e giornalista Vittorio Gleijeses, nel suo "A Napoli si Mangia così", le versioni sarebbero due.

La prima spiega questo particolare appellativo dato agli gnocchi napoletani con un aneddoto molto curioso che riguarda l'abate Galiani, noto per essere un ghiottone di questo primo piatto. Pare che un giorno, a causa della sua ingordigia, l'abate stesse rischiando di strozzarsi proprio con un boccone di gnocchi.

La seconda spiegazione, si legge ancora sul ricettario partenopeo, più colta e ricercata, è fornita da Nicola Vottiero ne "Lo specchio de la cevertà". Secondo Vottiero questo termine discenderebbe direttamente dalla lingua greca e precisamente dai termini "strongulos e preptos" che insieme indicano un corpo rotondo o sferico.

L'autore dello storico ricettario, ben conoscendo l'arguzia partenopea, propende per la prima versione, ritenendo che effettivamente il termine alluda scherzosamente all'appetito clericale e al fatto che il tipo di vivanda, se mangiato in fretta, può effettivamente fermarsi un po' in gola e "strozzare".

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