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Cronaca Portici

"Giocavo 500 euro al giorno, schiavo del gioco d'azzardo"

La storia di Paolo: "Ho iniziato un percorso di recupero. Oggi ho ripreso la mia vita in mano e le uniche emozioni che cerco sono i sorrisi di mia moglie e dei miei figli"

Giocava anche 500 euro al giorno, schiavo della ludopatia che per venti anni lo ha tenuto prigioniero. Oggi quelle catene le sta spezzando grazie ad un percorso di recupero e si definisce 'un uomo sereno' che finalmente 'ha ripreso la vita in mano'.

Questa la storia di un giocatore compulsivo in recupero che ha raccontato il suo dramma al termine dello spettacolo sul gioco d'azzardo della Compagnia Itineraria 'Gran casinò' al teatro 'don Peppe Diana' a Portici.

L'iniziativa a cura del Centro di Ascolto Antiusura 'don Pino Puglisi' ha visto la partecipazione di cinque scuole superiori del territorio (Flacco, Levi, Enriquez, Silvestri e Nitti) premiate per il miglior tema redatto sulla ludopatia.

Una passione per il gioco nata all'improvviso, quella di Paolo (nome di fantasia). A 16 anni, i primi segnali. Poi i problemi con l'attività, le banche, le finanziarie, i fitti e le bollette non pagate. "Non giocavo più per vincere, ma per placare la sete di adrenalina". A marzo di tre anni fa, Paolo racconta tutto alla moglie e lei è decisa a lasciarlo. Ma lui si rivolge ad un suo collega di lavoro che, in precedenza, gli aveva parlato di una associazione che aiuta i giocatori anonimi ad uscirne fuori ed accetta di iniziare un percorso di recupero. "Oggi ho ripreso la mia vita in mano e le uniche emozioni che cerco sono i sorrisi di mia moglie e dei miei figli".

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