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Cronaca

Lite con i fotografi: prosciolto Gigi D’Alessio, non fu rapina

Il cantante era accusato di avere derubato due paparazzi che lo molestarono nel gennaio del 2007

Vanno in prescrizione le accuse nei confronti di Gigi D’Alessio seguite ad una vecchia lite con dei fotografi fuori la sua abitazione dell’Olgiata, a Roma. I giudici della I sezione penale del tribunale della Capitale, respingendo l’impostazione della Procura, hanno riformulato il capo d’imputazione e in sede di sentenza hanno rubricato l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni e non la rapina.

Il pm Cristiana Macchiusi durante la requisitoria aveva chiesto 3 anni per l’artista e 4 anni e sei mesi per il collaboratore dell’artista, Antonio De Maria. I difensori del cantante, Gennaro Malinconico e Francesco Compagna, si sono detti in queste ore soddisfatti perché “la decisione di oggi dovrebbe porre fine ad una vicenda processuale che si è trascinata per oltre 10 anni”.

La vicenda risale al gennaio 2007, quando D’Alessio e De Maria discussero con dei ‘paparazzi’ che si erano appostati fuori dalla villa per fotografarlo con Anna Tatangelo. Secondo la ricostruzione successiva, D’Alessio e l’assistente presero le macchinette perché si voleva verificare che non fossero state scattate immagini compromettenti. “Non presi le loro attrezzature per impadronirmene, ma furono loro a darmele per dimostrare che non avevano fatto alcuno scatto. I borsoni con gli apparecchi li diedi poi ai carabinieri che successivamente stesero un regolare verbale", spiegò D’Alessio.

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