Sarebbe stato Gigi D'Alessio il mediatore tra i familiari di Pino Daniele affinché si arrivasse ad un compromesso, quanto più possibile in armonia, sulla questione dei funerali del grande cantautore partenopeo stroncato da un infarto nella notte tra i 4 e il 5 gennaio.

A raccontarlo, dalle pagine del Mattino, è Federico Vacalebre che intervista un D'Alessio ancora molto scosso per la morte dell'amico artista e che avrebbe preferito non trapelasse questo suo prodigarsi per trovare una sintesi tra le famiglie di Pino Daniele.

Dispiaciuto, Gigi D'Alessio, si dice anche per alcune frasi comparse sul web in cui qualcuno avrebbe auspicato la sua morte al posto di quella del "Nero a Metà". "Noi siamo un grande popolo, che sa anche farsi molto male da solo. Reagiamo con rabbia al razzismo nordico, ma poi diventiamo biecamente autorazzisti" spiega D'Alessio.

Poi il cantante racconta delle chiacchierate con Pino Daniele, dei discorsi su Napoli. L'allontanamento dalla città era stato necessario per sopravvivere alla "pressione popolare partenopea, ma sapevamo benissimo quello che dovevamo a Napoli, alla sua canzone, alla sua musica" dice il musicista.

"Più che di musica - spiega ancora D'Alessio che sottolinea di aver considerato Pino Daniele come un maestro - con lui parlavo di vita". E poi il dolore per le prossime ore, quelle dell'autopsia, che saranno un altro capitolo duro di "questa già drammatica morte, che sta diventando una telenovela. Non vedo l'ora che finisca".

Sui funerali napoletani non ha dubbi, la città è stata contenta di salutare il suo amato artista scomparso e lui sarebbe stato contento e orgoglioso del saluto della sua città. "E tutti i suoi familiari - dice ancora il cantante - sono andati via, ieri notte, con un groppo in gola, con una diversa consapevolezza di quanto era amato il loro uomo, padre, fratello...»