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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Giangiacomo Calligaris, chi era il generale morto nell'incidente aereo di Viterbo

Cavaliere della Repubblica, il napoletano Calligaris si era distinto nelle più importanti operazioni dell'esercito italiano negli ultimi anni, tra cui quelle in Libano, Kosovo, Haiti, Afghanista, Iraq

L'elicottero su cui viaggiava, in volo d'addestramento, il generale napoletano Giangiacomo Calligaris è precipitato oggi nel viterbese, privando l'esercito italiano di uno dei suoi elementi più rappresentativi.

Nato a Napoli il 2 novembre 1956, due lauree ed un master, Calligaris proveniva dal 156mo corso dell'accademia militare. Prima ufficiale dei Bersaglieri, per i quali prestò servizio a Legnano e partecipò alle missioni in Libano "Italcon 1" e "Italcon 2" (1982 e 1983), nel 1985 entrò a far parte dell'Aviazione occupandosi dell'organizzazione operativa del 28mo gruppo. Nel 1992 entrò nello Stato Maggiore dell'Esercito, svolgendo vari ruoli nel settore formazione, per poi essere assegnato nel '94 al comando del 49mo Gruppo elicotteri d'attacco presso il 5to Corpo d'Armata.

Nel 1999 partecipò alla missione "Joint Guardian" in Kosovo, e nel 2004 all'operazione Antica Babilonia in Iraq (come vicecomandante delle forze italiane). Successivamente diventò coordinatore delle operazioni alleate in Afghanistan, per poi essere impiegato nell'evacuazione di connazionali in Chad, negli aiuti umanitari ad Haiti colpita dal terremoto, e di nuovo nell'evacuazione di italiani, stavolta nel nord Africa durante la primavera araba del 2011.
Dal primo marzo dello scorso anno era comandante dell'Aviazione dell'Esercito. Sul territorio italiano ha partecipato alle operazioni "Vespri Siciliani", "Riace", "Calabria" e "Salento".

Calligari aveva inoltre ottenuto importanti riconoscimenti sia nazionali che internazionali: la Croce d'Oro, la Croce d'Argento e la Croce di Bronzo al merito dell'Esercito, nonché la medaglia "Meritorius Service Medal" degli Usa e quella "Military Cooperation Consolidation Medal" della Federazione Russa. Era Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana, Commendatore con Spade dell'Ordine, Commendatore al Merito del Ordine costantiniano di San Giorgio e Commendatore dell'Ordine di San Silvestro Papa, nonché insignito dell'Ordine Accademico Tiberino per meriti nel campo della difesa.

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