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Cronaca

La denuncia dell'attrice Gaia Zucchi: "Mia madre è morta dopo una biopsia tra atroci sofferenze"

"Era soprannominata la donna di ferro ed è finita così. Ora chiediamo giustizia chi ha sbagliato deve pagare"

L'attrice Gaia Zucchi, molto legata a Napoli, città dove vive da oltre dieci anni, è anche la storica compagna di un noto imprenditore campano. Insieme ai loro figli abitano nel quartiere Chiaia. La 49enne, che ha all'attivo importanti ruoli in "Fermoposta", "Distretto di polizia" e "Carabinieri", racconta, per la prima volta, con grande trasporto e difficoltà emotiva, la recente, terribile esperienza che ha vissuto per la morte della madre Mirella.

Donna di ferro

"Mia mamma Mirella Zucchi, una donna lucidissima che stava benissimo, non c’è più. È morta ad ottantuno anni, esattamente il 24 marzo alle 23:34, la stessa data del padre Aldo, mio nonno, eroe di guerra medaglia d’oro deceduto il 24 marzo del. Il 12 marzo del 2020 si era rotta il femore, ma dopo una dura riabilitazione ne uscì vittoriosa. I medici che l’hanno seguita l'avevano ribattezzata la “donna di ferro”. Quest’anno, però, in seguito ad uno strano dimagrimento, l'abbiamo convinta ad effettuare maggiori controlli. E anche se non voleva, l’abbiamo portata dallo pneumologo, il quale ci ha subito detto di aver riscontrato una massa sul polmone, suggerendoci una biopsia per sapere con certezza se fosse un cancro o meno. Stessa cosa che hanno poi richiesto altri suoi colleghi. Questo per dire che non abbiamo affatto agito in maniera superficiale". 

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(Mirella Zucchi)

Il decesso

In un noto ospedale di Roma le sono stati diagnosticati a mia madre due tumori uno a destra ed uno a sinistra dei polmoni. Il 18 marzo entra per la biopsia in ospedale ma "le bucano i polmoni. Prima minimizzano e poi ci dicono che dovrà restare in ospedale. L’incubo parte alle 6:30 del mattino del 24 marzo, i medici ci dicono che il polmone perde sangue e non possono chiuderla perché allergica alla tac con contrasto. Alle 23.34 muore, mentre le tenevo la mano", spiega Gaia.

Denuncia

"Io e i miei fratelli vogliamo giustizia. I nostri avvocati, Alba Giordano insieme al nipote Andrea, hanno immediatamente bloccato la cremazione. Insieme, abbiamo sporto denuncia presso le autorità competenti, depositandola presso i carabinieri. Leon, l’amato cagnolino di mia mamma, gira di stanza in stanza cercandola. Lui ha 15 anni ed anche se non ha vissuto l’inferno nel quale io e i miei fratelli siamo precipitati secondo me ha capito che non la rivedrà più. Quando la notte cala ad appesantirmi il cuore, viene a consolarmi, poggiandomi la zampa sulle ginocchia, rimanendo immobile a fissarmi. In quell’istante mi riconnetto a mia madre che continua ad infondermi la forza per esserci, sempre", conclude.

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