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Applausi e palloncini ai funerali di Imma. Il centro anti-violenza: "Non c'è tutela per chi denuncia"

Boscoreale e Terzigno si uniscono nell'ultimo abbraccio a Immacolata Villani, la donna uccisa dal marito Pasquale Vitiello lunedì scorso. Boscoreale è il Comune dove lei abitava, Terzigno il luogo della tragedia. Le persone aspettano in religioso silenzio all'esterno della Chiesa di S. Anna ai Pellegrini.

Il carro funebre arriva attorniato da decine e decine di conoscenti, familiari o semplici sconosciuti. Molti di loro indossano una maglia con il volto di Imma.

Quando il feretro si avvicina alla Chiesa, il silenzio è rotto dal fragore di un applauso commosso e allo stesso tempo incredulo. C'è anhe la sorella di Pasquale Vitiello, l'uomo che dopo il folle gesto si è tolto la vita. Indossa anche lei la maglia con il volto di Imma. Al termine dell'omelia, la bara è salutata da palloncini e ancora applausi e dal grido “Imma vive”.

Il grande punto interrogativo pesa come un macigno: Se Imma aveva denunciato le violenze, perché non è stato fatto nulla? Il sindaco di Terzigno Francesco Ranieri assicura che "...ai nostri uffici non è giunta alcuna denuncia, altrimenti avremmo potuto fare qualcosa in più. Non so se Imma aveva denunciato le violenze ai carabinieri". 

Presente anche l'assessore regionale alle Pari opportunità, Chiara Marciani: "Spesso le denunce delle donna non vengono prese nella giusta considerazione. Ecco perché dico che ci sono anche i centri anti-violenza in cui possiamo sostenere anche economicamente queste persone". 

Ma è proprio dai responsabili del centro anti-violenza 'Ti ascolto' che arriva una stringente verità: "Non c'è alcuna tutela per le donne che denunciano. La legge deve essere cambiata. Da giugno a oggi abbiamo raccolto 42 casi di violenze domestiche".   

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