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Cronaca

Maxi frode fiscale: sequestro da quattro milioni ad azienda siderurgica

Avevano messo su un giro di fatture di oltre 24 milioni di euro con società intestate a prestanomi

Una maxi frode fiscale nel settore siderurgico è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Napoli. Questa mattina, i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari reali, emessa dal Gip del tribunale partenopeo, per la somma di euro 4.740.002 ritenuto profitto illecito di una maxi frode fiscale nel settore siderurgico. L'operazione - che ha visto i militari impegnati in oltre 14 perquisizioni su tutto il territorio campano - ha portato alla luce un'organizzazione delinquenziale con base a Napoli, finalizzata all'evasione fiscale attraverso il meccanismo della cosiddetta "frode carosello".

Le false fatture milionarie 

L'architettura fraudolenta ideata dal sodalizio prevedeva la produzione di un vorticoso giro di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, per un importo di 23.524.334,00 milioni di euro, attraverso una filiera di società missing traders costituite ad hoc, legalmente amministrate da soggetti risultati dei meri "prestanomi". In questo modo, il meccanismo illecito ha permesso di ottenere merci a prezzi concorrenziali rispetto a quelli di mercato che, attraverso fatture intestate a società missing traders, sono state poi commercializzate nel territorio nazionale "sottocosto", grazie al mancato versamento all'Erario dell'Iva incassata dai clienti. L'acquisizione delle merci avveniva per mezzo dell'interposizione fittizia delle ditte o società missing traders nei rapporti con i fornitori nazionali dietro rilascio di false "dichiarazioni d'intento".

I sequestri 

Le indagini hanno, altresì, consentito di disvelare gli accordi fraudolenti intercorsi tra il dominus del sistema illecito e alcuni clienti laddove si è dimostrata la piena consapevolezza, da parte di quest'ultimi, della natura di missing traders dei soggetti fornitori e, quindi, della circostanza che i prezzi di favore, fuori mercato, praticati fossero frutto del meccanismo frodatorio. Gli stessi clienti hanno avanzato proposte su prezzi di acquisto ancora più bassi. A fronte dei rilevanti importi fraudolentemente evasi, la misura patrimoniale del sequestro per equivalente applicata ha permesso di sequestrare disponibilità finanziare esistenti su conti correnti, immobili, autovetture e quote societarie, consentendo il recupero nelle casse dello Stato delle somme che illecitamente sono state sottratte al Fisco.

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