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Cronaca Caivano / Parco Verde

Non solo Fortuna: a Caivano l'edificio degli orrori. Pisani: "Qui stato di calamità per i bambini"

L'isolato 3 del Parco Verde è stato negli ultimi tre anni teatro della morte di due bambini, di quattro arresti per pedofilia, e di indagini che sembrano poter svelare ulteriori particolari di una vicenda più che inquietante

“Chi sa parli”, disse Don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, all'indomani della morte della piccola Fortuna. Sei anni, era precipitata dall’ultimo piano del palazzo in cui abitava, l’isolato 3. Una tragica morte, quel 24 giugno 2014, che però rappresentava soltanto l'inizio – o quello che si credeva fosse l'inizio – di una storia oscura come poche altre. E sulla quale il sospetto è che ci sia ancora molto da scoprire.

Mentre il prete coraggio provava a spingere la comunità a lacerare quel velo omertoso che rendeva i fatti meno nitidi, ancora si pensava alla fatalità. Poi, il risultato degli esami cambiò ogni cosa: qualcuno aveva abusato della piccola Fortuna. Non solo. Emerse che proprio in quel palazzo, un anno prima, un altro bambino – Antonio – era precipitato come lei nel vuoto e come lei aveva perso la vita. Sia Antonio che Fortuna sono stati ritrovati senza una scarpa. In entrambi i casi sparita.

Qualcosa non va all'isolato 3, le ombre sono troppe perché il loro insistere su quell'edificio sia casuale. Siamo a pochi mesi fa: stesso palazzo, una donna ed il suo convivente vengono arrestati per abusi sulla figlia. Passa ancora del tempo, ed il 17 novembre per la stessa accusa finiscono in manette un'altra donna ed un altro uomo, anch'essi conviventi. L'arrestata è la madre di Antonio, il bimbo morto come Fortuna, nel 2013.

Naturale gli inquirenti stiano indagando su altri bambini, altre possibili vittime di abusi. È quanto aveva deciso di fare anche il pm Federico Bisceglie che indagò per primo sul caso: sarebbe morto lo scorso marzo, in un incidente stradale.

Angelo Pisani è l'avvocato della famiglia di Fortuna. “Ci sono casi sospetti – spiega – È bastato fare un po’ di indagini difensive per capire che la situazione in questo quartiere di Caivano è drammatica. Bisognerebbe chiedere al governo di dichiarare lo stato di calamità criminale per i minori. Qui non ci sono leggi, e a farne le spese sono i bambini”. In una classe della scuola lì vicino, spiega l'avvocato, “ci sono cinque bambine che hanno subito abusi. Qualche maestra parla, altre stanno zitte per paura, come molte madri oneste”. E probabilmente come molti bambini.

Don Patriciello è sgomento. Ma non vuole che si faccia di tutt'erba un fascio: “In questo quartiere ci sono tante persone oneste, che lottano. Sono degli eroi solo perché badano ai loro figli. Altri fanno cose cattive”. “I magistrati scopriranno la verità – aggiunge – Io so soltanto che qui un vigile urbano non è mai entrato. Che polizia e carabinieri arrivano soltanto quando c’è un morto a terra. Chi difende allora quei bambini?”.

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