rotate-mobile
Cronaca Caivano / Parco Verde

Morti Fortuna e Antonio, l'avvocato dei familiari: "Una mano femminile dietro al giallo"

Nelle pagine della richiesta di riesumazione del corpo del piccolo Antonio Giglio, l'avvocato Angelo Pisani ipotizza che la sua morte e quella di Chicca Loffredo "possano avere lo stesso responsabile"

L'arresto di Raimondo Caputo non mette la parola fine agli orrori di Caivano, anzi si apriranno altri squarci per scoprire pagine atroci come la presenza di una mano femminile dietro il giallo”. Così, a NapoliToday, l'avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia di Fortuna Loffredo.
Pisani ha richiesto la riesumazione delle salme sia della piccola Chicca che di Antonio Giglio, il bambino – figlio di Marianna Fabozzi, la compagna di Caputo – morto in circostanze del tutto analoghe un anno prima. Secondo il legale, sono altissime le probabilità che i due casi siano legati tra loro, e che su numerosi aspetti della vicenda ci sia ancora da far luce.

È “emersa – ha scritto Pisani al Procuratore della Repubblica nel motivare la sua richiesta per quanto riguarda Antonio Giglio – la concreta e verosimile possibilità che le due morti (quella del piccolo Antonio Giglio e quella della piccola Fortuna) possano essere collegate anche a medesimo responsabile e da un unico movente a sfondo sessuale e/o di interessi personali, rilevabile, innanzitutto dallo stesso luogo degli eventi (stessa palazzina del parco Verde di Caivano), medesimi soggetti presenti nelle circostante dei due tragici eventi e dalla identità delle modalità dell'evento morte (presunta caduta accidentale dall'alto di uno dei piani della stessa palazzina)”.

L'obiettivo dell'autopsia richiesta (per Antonio non venne mai disposta, in quanto la sua morte fu archiviata come accidentale) è “la comparazione ossea dei due bambini deceduti per presunto lancio dal medesimo palazzo”, questo per confermare o smentire l'ipotesi che anche Antonio sia stato fatto cadere, nonché la ricerca di “eventuali segni di violenza fisica o sessuale sul minore ed esame di eventuali tessuti molli in caso di mummificazione, oltre all'espletamento di ogni possibile indagine tecnica e specialistica per accertare le cause della morte del minore”. Inoltre Pisani ha sottolineato al Procuratore che è da verificare l'eventuale “coerenza tra il punto di impatto e la teoria della caduta accidentale”, in quanto “per poter ipoteticamente escludere che la vittima sia stata spinta è importante misurare ed accodate che sia minore di un metro il punto di caduta del corpicino e la distanza in orizzontale dalla finestra”.

“È doveroso – spiega ancora a NapoliToday Angelo Pisani – fare una comparazione delle cause e moventi della morte e violenza subite da due vittime innocenti, che proprio alcuni dei responsabili rinfacciandosi accuse e aprendo altri scenari potranno aiutare ad avere giustizia”. “Per fare chiarezza sul passato, sul presente e sul futuro stiamo scrivendo un libro per ripercorrere la tragedia di Antonio Giglio e Fortuna Loffredo – ha aggiunto l'avvocato – Si chiamerà 'Inferno Verde' e a scriverlo saranno, anche tutti i familiari di Fortuna”. Un modo, prosegue l'avvocato, “per far luce su tanti altri punti oscuri della vicenda, a cominciare dai numeri delle vittime e dalle responsabilità per l'omicidio, diverse e intrecciate con le responsabilità delle violenze e abusi sessuali.

“Una pagina del libro sarà dedicata proprio al rapporto tra Caputo e la compagna - conclude l'avvocato - il cui legame, che ad altri sembrava solido sin dall'inizio delle indagini, si è rotto in questi giorni, come dimostra il fatto che Caputo ha cambiato legale e dirà altre cose, mentre prima i due erano difesi dallo stesso avvocato".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Morti Fortuna e Antonio, l'avvocato dei familiari: "Una mano femminile dietro al giallo"

NapoliToday è in caricamento