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Cronaca

Centro storico, il flash mob di architetti e restauratori: "Degrado come a Pompei"

La richiesta dei professionisti del settore, che hanno organizzato una sorta di via crucis, è di riaprire le chiese cittadine e di venire coinvolti nel Grande Progetto Unesco di riqualificazione

Nel giorno della visita del ministro Franceschini agli scavi di Pompei, in cinquanta - tra restauratori e archeologi – hanno organizzato un flash mob, una “via crucis” nel centro storico partenopeo. Tuta bianca, elmetto, pennelli e megafono, la loro processione era volta a "denunciare l'abbandono e il degrado in cui versa il patrimonio storico-artistico del centro antico, e chiedere un'accelerata sul Grande progetto Unesco".

La richiesta dei professionisti del settore, a Regione e Comune, è chiara: vogliono che si traducano “in opportunità di lavoro i 100 milioni disponibili per la riqualificazione del tessuto urbano, e la riapertura di chiese e monumenti”. La processione ha toccato piazza San Domenico, San Gregorio Armeno, San Lorenzo Maggiore e San Paolo Maggiore.

Infine una sosta al simbolo del “degrado” da loro scelto per rappresentare la situazione in cui versa il centro storico, ovvero la chiesa della Scorziata di vico Cinque Santi, il cui ingresso è sbarrato da cassonetti pieni di spazzatura. “Uno spettacolo indecente – spiega Nicola Meluziis, vicepresidente regionale dell'Associazione nazionale archeologi – La collettività dovrebbe pretendere da chi governa maggiore rispetto per il centro storico”.

Chiese, numerosissime, chiuse oramai da anni. Ma c'è di più. “Sono state depredate di marmi e arredi, vandalizzate e addirittura date alle fiamme – aggiunge il presidente dell'Ana Tommaso Conti – Ci sono poi problemi come scarsa sicurezza e pulizia, graffiti e manifesti selvaggi, scarsa illuminazione. manca una manutenzione ordinaria come a Pompei”.

I restauratori lamentano anche contratti precari, salari bassi, disoccupazione sempre più pressante. Una soluzione potrebbe essere – è quello che chiedono – il loro coinvolgimento nel Grande Progetto Unesco di riqualificazione del centro cittadino. Ma “bandi e cantieri stentano a partire”, spiegano dai sindacati. Cento milioni dell'Ue sui quali invece l'assessore del Comune Carmine Piscopo rassicura: “Stiamo lavorando a ritmo serrato, chiediamo alla cittadinanza di non essere disfattista”.

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