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Cronaca

#Fiumeinpiena a "Piazza Pulita", polemiche: "Biocidio affrontato con superficialità"

La voce del web e dei gruppi di ambientalisti che si battono contro l'avvelenamento del territorio, questa mattina, è unanime: "Due minuti di verità e chiarezza arrivano solo dall'attivista Egidio Giordano"

Era stato annunciato con molto entusiasmo dagli attivisti del movimento #fiumeinpiena un servizio di La7 sulla grande mobilitazione che ha travolto Napoli il 16 novembre scorso. Più di centomila persone in piazza contro il 'biocidio' in atto nelle province di Napoli e Caserta, un corteo che ha visto rappresentanti di tante altre realtà italiane che vivono il dramma dell'inquinamento che uccide, come Taranto ad esempio.

Ieri sera (anzi ieri notte, perché il servizio è andato in onda nell'ultima mezz'ora di trasmissione per dare spazio all'ennesima discussione su Berlusconi), il programma Piazza Pulita condotto da Corrado Formigli, avrebbe dovuto occuparsi di quanto accaduto (e ancora accade) nella cosiddetta Terra dei Fuochi (e dei veleni, aggiungiamo noi, perché non si parla solo di roghi tossici, ma anche di rifiuti interrati, di discariche abusive e legali in cui è finito di tutto e di molto altro) e mostrare la 'rivolta' popolare, le ragioni dei cittadini campani martoriati.

Sono rimasti molti delusi i ragazzi di #fiumeinpiena. Si aspettavano molto di più da Piazza Pulita e da Formigli che è certamente un bravo giornalista. Questa mattina basta dare un'occhiata ai vari gruppi Facebook dedicati alle lotte ambientali in Campania per rendersi conto della cocente delusione.

Un'occasione persa per fare un serio approfondimento su un tema importantissimo per l'Intera Italia, invece la cosa appare di nuovo relegata nella sfera locale: "ma voi avete taciuto", "avete votato quei politici". Insomma, il problema è solo nostro, ancora una volta. E nessuna discussione approfondita, si confonde persino Caivano con Giugliano.

Sembrano tutti scesi dal pero, nessuno di loro ha mai sentito parlare delle proteste e delle battaglie a Terzigno, a Chiaiano o ad Acerra? Della mappatura dei roghi tracciata sul sito laterradeifuochi, stilata grazie alle centinaia di denunce di singoli cittadini? Delle querele di migliaia di cittadini presentate dal Coordinamento Comitati Fuochi? Dei dossier di Legambiente, delle proposte prodotte e portate avanti dai comitati ambientalisti? L'ultima, in tempo cronologico, la piattaforma programmatica contro il biocidio articolata in 10 punti proprio dalla rete di comitati, movimenti, associazioni, realtà laiche e cattoliche che compongono #fiumeinpiena. Ma soprattutto non si affronta con serietà il tema delle responsabilità, tutto resta generale, superficiale, banale. Delle vere connivenze tra camorra, istituzioni e una certa malaimprenditoria, quelle che hanno consentito che lo scempio avvenisse indisturbato per anni e che hanno zittito, anche con la forza, chi si ribellava, non si parla, l'argomento non si affronta. Poche battute, confuse e si cerca anche di sminuire  l'intervento dell'attivista Egidio Giordano, che (ormai a mezzanotte) viene tacciato di banalizzare e fare 'facili collegamenti' quando dice che le responsabilità sono da ricercare anche tra le alte cariche dello Stato.

E, in effetti, il collegamento è davvero facile: chi sapeva ha taciuto. La domanda è: perché? Le centomila persone in piazza hanno diritto a risposte, a verità e giustizia.

 

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