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Cronaca San Ferdinando / Piazza del Plebiscito

#Fiumeinpiena, "No alla militarizzazione del territorio": il 6 dicembre presidio sotto la prefettura

Compatto il movimento: "No a leggi speciali, che sono l'arma impropria del sistema politico-affaristico-criminale e 'No' a zone invalicabili per i cittadini, 'No' all'esercito nella Terra dei Fuochi"

Si riorganizza e ricompatta il movimento "Fiume in Piena" che lo scorso 16 novembre ha portato in piazza, a Napoli, centomila persone per protestare contro il "Biocidio", ma anche per portare avanti istanze, richieste e proposte attraverso una piattaforma programmatica di 10 punti.

Dopo un'assemblea tra i comitati che fanno parte della grande rete #fiumeinpiena, tenutasi lo scorso sabato per fare il punto della situazione, il movimento rilancia la mobilitazione e dà appuntamento alla cittadinanza il 6 dicembre per un presidio sotto la Prefettura di Napoli per esprimere contrarietà all'invio dell'esercito nella "Terra dei Fuochi". "La logica dell'emergenzialismo - spiegano gli attivisti - è sempre sbagliata, in qualsiasi forma".

Nella piattaforma programmatica contro il biocidio, il Movimento scrive: "NON DEVONO ESISTERE ZONE INVALICABILI PER I CITTADINI. Abbiamo sperimentato in questi anni la militarizzazione dei nostri territori. Si è impedito ai diretti danneggiati, i cittadini, di monitorare, consentendo alle imprese criminali di fare quello che volevano, senza rendicontare a nessuno; sono, invece, state represse le legittime proteste. In sintesi, controllo militare = nessun controllo"

"L'abbiamo detto e ripetuto più volte: siamo contrari alla militarizzazione del territorio così come siamo contrari a qualsiasi altra forma di emergenzialismo" scrive il movimento nella pagina di facebook dedicata all'iniziativa. "Il 6 dicembre - continuano gli attivisti - daremo un chiaro messaggio alle Istituzioni: con un presidio alle 16.00 sotto la Prefettura di Napoli. Inviare qui soldati, specialmente dopo le passate esperienze, non porterà a nulla: non è aumentando il controllo sulla cittadinanza e blindando il territorio che potremo ottenere finalmente un cambiamento. Il vero cambiamento sta nell'ordinarietà delle misure: agire subito, coscientemente e soprattutto con la partecipazione attiva di chi, comitati e cittadini, si è per tanto tempo speso denunciando, studiando e affrontando, in prima persona, ogni giorno, il problema del Biocidio".

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