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Cronaca Pendino / Vico I San Antonio Abate, 21

Giovane madre morta nell'incendio del suo appartamento: per gli inquirenti è femminicidio

Svolta a sopresa nelle indagini: per il rogo dello scorso 10 marzo in vico Sant'Antonio Abate è stato fermato un uomo, con cui la vittima Anastasiia Bondarenko aveva una relazione sentimentale

Femminicidio. È la terrificante ipotesi mossa dagli inquirenti a proposito della morte di Anastasiia Bondarenko, la ragazza ucraina di 23 anni vittima del rogo scoppiato il 10 marzo scorso in un appartamento di vico I Sant'Antonio Abate 21, a poche decine di metri dall'Orto Botanico.

Secondo gli inquirenti l'incendio non è stato un incidente. Era piuttosto un rogo doloso, causato dal connazionale della ragazza Dmytro Trembach con cui lei aveva una relazione sentimentale. I carabinieri della stazione di Borgo Loreto lo hanno fermato (il provvedimento è in attesa di convalida) perché ritenuto indiziato di omicidio: avrebbe di proposito appiccato le fiamme nell'appartamento in cui la vittima peraltro viveva anche con la figlia piccola e un'altra donna.

Incendio nel cuore di Napoli, muore madre 23enne (foto Roberto Meo)

Gli inquirenti hanno ricostruito gli istanti della tragedia. La ragazza era in bagno quando, nella piccola cucina adiacente, sono divampate – appiccate da Trembach, secondo i carabinieri – le fiamme. Un muro di fuoco che si è fatalmente frapposto fra la 23enne e l'uscita dell'appartamento, sua unica via di fuga. Mentre Anastasiia moriva carbonizzata, sua figlia di 5 anni si trovava dall'altra parte della casa e la loro coinquilina è riuscita – insieme ai pompieri – a metterla e a mettersi in salvo.

La giovane madre era in Italia soltanto da due mesi.

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