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Cronaca

L'immigrato ferito al Vasto: "Forse è razzismo. Non so se resterò a Napoli"

"Ero con amici e queste persone hanno sparato e poi sono andate via senza dire nulla", denuncia il 32enne senegalese intervistato da NapoliToday in ospedale

"Un proiettile mi ha forato la gamba e un secondo proiettile ha colpito il cellulare, che mi ha salvato la vita". Sono le parole di Elhadji Diebel rilasciate in una intervista a NapoliToday, dal letto di ospedale del Loreto Mare, in cui è ricoverato, dopo che, ieri sera, intorno alle 22.30, è stato raggiunto da due proiettili, mentre si trovava con alcuni amici al Vasto: uno ha colpito il telefonino del 32enne, mentre l'altro si è conficcato nel femore di Elhadji.

"Ero con un gruppo di amici, stavamo parlando e abbiamo visto questi ragazzi avvicinarsi e sparare. Poi sono scappati via, senza dire niente. Non so se voglio restare a Napoli. Non ho mai visto una cosa del genere. Non ho mai litigato con nessuno a Napoli. Non so cosa è successo, ma potrebbe essere razzismo", afferma il senegalese venditore ambulante, possessore di un regolare permesso di soggiorno in Italia, da 7 anni a Napoli.

"SALVATO DAL TELEFONINO": L'INTERVISTA/VIDEO

SPARI

Ad esplodere i colpi di arma da fuoco tre uomini, giunti in sella ad uno scooter, a due passi da piazza Garibaldi. Il 32enne è stato interrogato in ospedale dalle forze dell'ordine, che al momento non possono confermare se si sia trattato di un atto a sfondo razziale o legato ad interessi criminosi. Elhadji Diebel non ha precedenti e frequenta la parte "sana" della città.

Presenti nel presidio ospedaliero i mediatori culturali, gli esponenti del sindacato della Cgil e lo zio di Elhadji, che ha raccontato anche di aver provato a fermare i malviventi che hanno ferito il nipote.

LO ZIO A NAPOLITODAY: "COLPA DI SALVINI" (VIDEO)

MANIFESTAZIONE

Si è da poco conclusa la manifestazione contro il razzismo indetta dalla comunità senegalese di Napoli e dagli attivisti della rete antirazzista. Presenti 400 persone.  "A lui va la nostra solidarietà e il pieno sostegno materiale e morale di cui ha bisogno. Sono ormai tanti, troppi, gli episodi di razzismo e violenza contro gli immigrati. L’allarme è forte di fronte ad un clima sempre più ostile per chi è considerato diverso, per chi è considerato più vulnerabile", è la nota dei manifestanti.

LE IMMAGINI  DEL CORTEO (VIDEO) 

SOLIDARIETA'

"Napoli vuole costruire una comunità coesa. Stiamo lavorando con tutte le comunità migranti per la sicurezza di tutti, per la coesione e la fratellanza. Vogliamo affermare l'integrazione per non alimentare guerra e violenza", ha dichiarato de Magistris, dopo il ferimento del 32enne.

"Esprimo la solidarietà e la vicinanza della Municipalità al giovane senegalese ferito questa notte e a tutta la comunità senegalese. Quanto accaduto a via Milano è un fatto grave e inquietante e mi auguro che quanto prima le indagini facciano chiarezza sui moventi dell'aggressione. Per questo bisogna essere prudenti nelle valutazioni e attendere il lavoro degli inquirenti. Basti pensare a quanto avvenuto due anni fa alla Duchesca. Anche all'epoca inizialmente si parlò di un episodio di razzismo, ma poi le indagini seguirono la pista del racket. Ci troviamo in ogni caso davanti a un fatto di una gravità inaudita, che si innesta in una zona della città oramai teatro di guerriglie quotidiane, con continue risse e aggressioni e di mercati abusivi che stanno mettendo a repentaglio la sicurezza dei nostri concittadini”. Ad affermarlo è Giampiero PerrellaPresidente della IV Municipalità di Napoli.

"Già settimane fa si erano verificati episodi di violenza ai danni di migranti, che non possono essere fatti passare sotto silenzio. Chiediamo a magistratura e forze dell'ordine di fare chiarezza sull'episodio e ci appelliamo alla comunità di Napoli, da sempre tollerante e aperta: nella nostra città razzismo e violenza criminale non devono passare", è il commento di Arturo Scotto di LeU.

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