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Cronaca

Caos fatturazione elettronica: "Gli enti pubblici non sono in grado di pagare in tempo i fornitori"

Con l'entrata in vigore dell'obbligo di fatturazione elettronica, gli enti pubblici si trovano in grande difficoltà. La denuncia a NapoliToday di un medico

Con l'entrata in vigore dell'obbligo di fatturazione elettronica, partito lo scorso 1 aprile e che coinvolge quasi 13mila amministrazioni, dopo le 9.100 amministrazioni del giugno 2014, si stanno creando una serie di disagi per i fornitori e per i professionisti che hanno contratti di lavoro e consulenze con la pubblica amministrazione.

Come funziona? In sostanza i fornitori che cedono beni o prestano servizi nei confronti di un ente pubblico, hanno l'obbligo di emettere fatture elettroniche, secondo specifici dettami reperibili su www.fatturapa.gov.it.

Uno dei problemi che si sta riscontrando maggiormente a Napoli, ma non solo, è quello della mancata formazione del personale della pubblica amministrazione preposto alla gestione di tale sistema e alla sensibilità molto elevata dei codici di errore, che scattano troppo facilmente come segnalato dai fornitori delle amministrazioni che lamentano ampi ritardi nei pagamenti.

"Gli enti non sono in grado di smistare le fatture emesse, perchè arrivano nella sede centrale e non vengono poi inviate negli uffici locali. In tal modo il limite massimo di pagamento entro 30 giorni viene eluso e ciò porterà sanzioni. Chi le pagherà? Si sono fatti una legge ad hoc ma non sanno come farla attuare. Prima almeno i pagamenti avvenivano in ritardo ma c'era la certezza che prima o poi sarebbero stati realizzati, oggi invece è un caos totale", denuncia un medico che lavora per un importante ente previdenziale.

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