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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Terzigno

Discarica Terzigno, falde acquifere inquinate: possibile sequestro dell'area

Riscontrato il superamento dei limiti di ferro, manganese, nichel, zinco, cadmio e Pcb, sostanze dalla tossicità simile alla diossina. Leone dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio: "Esistono i requisiti per il sequestro"

Una nota della Provincia di Napoli, area Ambiente, ha comunicato in giornata il superamento dei limiti per ferro, manganese, nichel, zinco, cadmio e soprattutto Pcb nella falda acquifera intorno alla discarica di Terzigno. Dal documento si evince infatti un superamento della concentrazione di sostanze inquinanti che supera i limiti massimi consentiti dalla tabella 2, Allegato 5, Parte IV del D.Lgs 152/2006.

A far sentire la sua voce in queste ore è Ugo Leone, presidente dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio, intervenendo sul monitoraggio alla falda acquifera intorno alla discarica.

Per Leone risulta grave la decisione di aprire uno sversatoio in zona protetta. "L'Ente Parco Nazionale del Vesuvio considera questa notizia un'ulteriore dimostrazione della gravità della decisione di aprire una discarica in un'area naturale protetta e del modo per lo meno frettoloso in cui la cavità è stata predisposta alla ricezione di rifiuti e di rifiuti, evidentemente, tal quale".

"Se i dati sono confermati - ha concluso il presidente dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio - è evidente che esistono tutti i requisiti per il sequestro dell'area e la chiusura di una discarica che, al danno olfattivo e respiratorio sin qui procurato, rischia di aggiungere anche quello della pericolosità dell'acqua".

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