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Martedì, 30 Maggio 2023
Cronaca

Da sette anni assiste il compagno in coma: "Ci ritroveremo in un'altra vita, lo so"

Il poliziotto è finito in coma dopo un grave incidente stradale. Da allora Paola Volpe assiste Fabio, ma purtroppo non ci sono stati grossi miglioramenti e lo sconforto cresce nella donna

Paola Volpe, compagna di Fabio Graziano, che nel settembre del 2013 piombò in un coma profondo, dopo un terribile incidente stradale avvenuto alla Riviera di Chiaia, sta dedicando la propria vita ad assisterlo.

Dalla pagina Facebook, "Fabio, tutto ha un senso", ha pubblicato un ultimo aggiornamento sullo stato di salute del poliziotto e sullo sconforto che prova nel non vedere grossi miglioramenti.

"Sai Fabio all'inizio, quando è successo tutto io non ho pensato, ho agito come mi hanno insegnato sempre a fare.
Mi dicevano che saresti morto da lì a poco, li guardavo ed a quei pochi su cui non ho vomitato il mio dolore lasciavo solo il mio sguardo freddo, più freddo di tutti questi anni. Cosa ne potevano sapere loro di Noi e della tua promessa, cosa volevano convincermi ad accettare.
In riva al mare mi dicesti all'improvviso, sai Piccola io riuscirei a morire in pace solo guardando i tuoi occhi, si solo così potrei lasciare questa vita. Una sera stavi andando via l'ho sentito e ti ho gridato con tutto il dolore che dovevi mantenere la tua promessa, che non potevi lasciare la mia mano, che non mi stavi guardando negli occhi.
Così hai fatto e stai facendo.
Ecco, ecco perché non ho creduto a nulla, ho lottato anche contro Dio per tenerti qui, perché io sono quella che non si ferma davanti a nulla, quella che se le cose non vanno come dice lei ce le fa andare prima o poi.
Fa, io so bene che un giorno sarò accanto a te e terrò la tua mano nella mia un ultima volta.
Quel giorno forse ci sarà pace per entrambi.
Mi son battuta per la nostra vita ma alla fine era solo il mio egoismo a lottare, contro tutto ciò che voleva portarti via da me.
Continuo a cercarti in un respiro in un battito di ciglia, in una lacrima per il tuo Giuseppe.
Alla fine ho lottato per quello per cui ogni essere umano lotterebbe...volevo solo essere amata, come mi hai amato tu, sopra ogni cosa anche sopra te stesso.
Il dolore Fabio credimi è lo stesso di allora, ti stringe il cuore quasi a non sentire più il respiro, le lacrime annebbiano tutto ma non la sensazione immensa di vuoto che hai lasciato.
Oggi sono sette anni che cerco di trattenere il respiro e pensare che qualcosa cambierà.
Vorrei che tu sapessi che sei stata la sensazione più bella della mia vita, la mia anima gemella, la mia gioia... tu e Giuseppe la mia famiglia... Il mio posto sicuro. Sapevo che qualunque cosa sarebbe successa tu ci saresti stato sempre....
Come si fa a sopravvivere a questo Fabio...come si fa
Ti lascio libero da ogni promessa anima mia, ci ritroveremo in un altra vita... Io lo so".
 

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