rotate-mobile
Cronaca Secondigliano

Pizzo a Secondigliano: tre uomini dei Cesarano in manette

Erano arrivati anche cinquemila euro a un artigiano per pagare un alloggio del Comune di cui era assegnatario

Questa mattina la Squadra Mobile di Napoli ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del tribunale partenopeo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Andrea Cesarano, Salvatore Sibilio e Domenico Quindici, ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro, di più episodi di estorsione aggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di avvantaggiare, consolidandone il prestigio ed il predominio sul territorio napoletano del gruppo Cesarano. Andrea Cesarano è figlio del più noto Giovanni, alias “Giannin O’ Biond”, esponente del clan Licciardi, di cui il gruppo Cesarano, operante nel Rione Kennedy a Secondigliano, condividendo la pianificazione di strategie comuni di gestione delle attività illecite, costituisce una delle molteplici articolazioni che lo compongono.

Le indagini svolte dalla Direzione Distrettuale Antimafia -  tra novembre 2019 ed aprile 2020 – hanno accertato la sistematicità dell’attività estorsiva del gruppo criminale, ricostruendo una serie di episodi posti in essere in danno di commercianti ed artigiani del quartiere di Secondigliano. In particolare, in un caso la vittima è stata costretta a versare la somma di cinquemila euro per continuare ad occupare un alloggio di edilizia popolare di proprietà del Comune di Napoli, di cui era legittimo assegnatario e, successivamente, a consegnare, in occasione delle festività natalizie, pasquali e di ferragosto, somme variabili di danaro per poter svolgere la sua attività di artigiano. I tre risultano attualmente già detenuti per altri episodi di estorsione, commessi sempre nel quartiere di Secondigliano, per i quali, nel luglio 2020, hanno riportato sentenza di condanna di primo grado.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pizzo a Secondigliano: tre uomini dei Cesarano in manette

NapoliToday è in caricamento