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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Scampia

Incubo per un commerciante, le minacce del commando: “Paga o ci prendiamo il bar”

Avrebbero preteso dal commerciante la consegna di 125mila euro, suddivisi in rate da 5mila euro mensili

“Paga o ci prendiamo il bar”, ai domiciliari G.R. un napoletano classe 80, imputato per estorsione aggravata dal metodo mafioso, difeso dagli avvocati Luigi Poziello ed Emilio Giugliano. L'uomo ha beneficiato degli arresti domiciliari fuori regione con il braccialetto elettronico. La decisione è stata emessa dalla quarta sezione del tribunale di Napoli, presidente Giovanna Napoletano, Giudici a latere Ambrosio e Bardari, innanzi ai quali il 44enne ha scelto di farsi processare con il rito ordinario. Gli altri quattro imputati hanno scelto il rito abbreviato che si sta celebrando davanti al giudice Fabrizio Finamore

Estorsione

I poliziotti si erano seduti ai tavolini del bar, Caffè Europa”, in borghese e hanno sia visto che ascoltato in diretta la richiesta estorsiva ed è proprio grazie alla denuncia del titolare dell’attività ed alla testimonianza della madre che le indagini sono arrivate a una svolta. Dalla lettura dei capi di imputazione si apprende infatti che il commando avrebbe preteso dal commerciante la consegna di 125mila euro, suddivisi in rate da 5mila euro mensili, quale presunto residuo di un prestito di natura usuraria che il barista e la madre avevano contratto alcuni anni fa con alcuni usurai e con l’imputato.

Giova precisare che sia la persona offesa che la madre sono già stati escussi come testimoni nel processo ordinario che si sta celebrando innanzi alla quarta sezione del tribunale di Napoli. La persona offesa si è presentata al processo assistita da una associazione antiracket. L’escussione delle persone offese è durato oltre 4 ore tra le domande del pubblico ministero e degli avvocati Luigi Poziello ed Emilio Giugliano. Il processo è stato rinviato adesso per ascoltare i poliziotti che hanno condotto le indagini.

Quella che ne è scaturita è stata un’inscalabile montagna di debiti, alla quale hanno presto seguito diverse minacce, andate avanti a ritmo martellante dal 29 luglio fino al 7 agosto scorsi.

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