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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Tar accoglie ricorso dei dipendenti della Motorizzazione, stop agli esami con personale esterno

Le autoscuole: “Ci stanno mettendo in ginocchio, chiediamo intervento immediato del ministro Giovannini”

“Siamo davvero scoraggiati, ci stanno mettendo in ginocchio, la poca lungimiranza e il voler tenere in esclusiva un servizio come gli esami pratici di guida, che di fatto non riescono ad erogare, è davvero inconcepibile”.  

È il duro commento di Paolo Colangelo, presidente della Confarca (confederazione che rappresenta oltre 2.500 autoscuole e studi di consulenza in tutta Italia), a seguito della pubblicazione della sentenza del 7 febbraio del Tar del Lazio (n.01367/2022), che di fatto ha accolto il ricorso di alcuni dipendenti e addetti degli uffici della Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alcuni dei quali oggi in pensione, contro la possibilità di far fare gli esami di guida pratica anche al personale “non appartenente alla Direzione Trasporti”. 

La Circolare impugnata, (prot. 35672 del 6 luglio 2018) fu emanata dello stesso Capo Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale, relativa all’art. 121 del Codice della Strada, quattro anni or sono, e all’epoca fu fortemente voluta dalle parti in gioco, amministrazione pubblica e associazioni di categoria, per ovviare ad una carenza annosa di personale esaminatore altrimenti non rimediabile.

“A fronte di una richiesta sempre maggiore di esami pratici di guida - aggiunge Colangelo –  e dall’altro lato di una mancanza di concorsi o assunzioni di personale da parte del Dipartimento Trasporti, non riusciamo a comprendere questa presa di posizione da parte di alcuni dipendenti, dato che il personale che veniva integrato, era a supporto e non in sostituzione di quello presente”. 

“Adesso gli scenari futuri sono davvero drammatici, se non si ovvierà immediatamente a questa ennesima carenza -  prosegue il Presidente di Confarca – Sono anni che chiediamo l'ingresso di  nuove figure per poter svolgere gli esami. Ci sono alcune motorizzazioni in cui si attendono anche cinque o sei mesi per potere effettuare un esame, come la situazione di Napoli e di tanti altri uffici provinciali sparsi sul territorio, dove questo personale ora escluso, aveva risolto parte dei problemi. Di fatto nel Dl 18/2020 (art. 103 comma 2), si è pensato a prorogare la validità del foglio rosa, dato che le sedute di esame non c’erano, ma non a risolvere il problema alla base, e cioè la mancanza degli esaminatori”.

“Prendiamo quindi assolutamente le distanze da questa azione  - conclude amareggiato Colangelo - e chiediamo un immediato intervento governativo da parte del Ministro competente Enrico Giovannini, affinché si possa immediatamente sostituire questo personale che non verrà più utilizzato”. 

Il tutto, senza tralasciare che dal 2018 nel frattempo, gli esaminatori a supporto, come ad esempio quelli degli uffici USTIF, Ufficio speciale dei trasporti impianti fissi, che dal 1 gennaio scorso è passato alla ANSFISA (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali) sono stati formati con un importante costo per l’amministrazione pubblica, e a causa di questa sentenza, non potranno più essere utilizzati a coprire la carenza più volte denunciata da Confarca. 

Infine, aggiunge il presidente di Confarca “come categoria siamo all’esasperazione, perché non riusciamo più a programmare il nostro lavoro, con evidenti e ineluttabili risvolti economici che ricadono sempre e solo sulle nostre aziende”. 

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