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Cronaca Pozzuoli

Pozzuoli, arriva il libro "Emozioni Olimpiche"

Londra 2012 raccontata dal giornalista flegreo Andrea Di Natale

Sintetizzare in poche righe le emozioni, le sensazioni trasmesse da Londra 2012 non è facile. Per natura le Olimpiadi sono una manifestazione planetaria che unisce popoli con lingua, cultura, tradizioni differenti accomunati dalla passione per i molteplici sport inseriti nel programma, ma quest’edizione lo è stata più delle altre. Le nazionali iscritte sono state 204 con propri colori, ambizioni, sogni: ben 85 hanno conseguito almeno una medaglia regalandosi un piccolo momento di gloria.

A tanti altri non è riuscito, ma l’impegno profuso è stato il medesimo e comunque hanno contribuito ad arricchire un calendario fitto di eventi agonistici. Spesso si sono sovrapposti, ma tutti hanno avuto una buona cornice di pubblico. Spaventoso il colpo d’occhio dello stadio Olimpico sia per le cerimonia (d’apertura e chiusura), sia per le sessioni (mattutine e serali) di atletica leggera. Impressionante anche lo scenario all’ Acquathic Center ed al PalaExcel (scherma, boxe). Da sottolineare anche le migliaia di persone che hanno seguito discipline meno note quali il triathlon, il beach volley, il calcio femminile, il sollevamento pesi, la ginnastica, i tiri. Addetti ai lavori, ma anche curiosi, appassionati nei perfetti impianti britannici siti nell’Olympic Park e non solo. La capitale del Regno Unito ha mostrato un’ottima immagine di se, con panorami mozzafiato e tanto ordine, sicurezza, tranquillità. Nessun episodio di inciviltà, di protesta, è stato registrato dentro e fuori le strutture. Lo stesso non si può dire per il doping che ha avuto pochi casi, ma significativi. Su tutti quello del marciatore Schwazer (oro a Pechino 2008) che ha macchiato la storia azzurra. Pagine italiane cariche, però, anche di belle vicende. Quelle dei 28 medagliati: protagonisti per un giorno delle cronache sportive e non solo.

Copertina meritatissima per la scherma con il fioretto femminile che ha dominato la scena individuale e di squadra. Bene anche il team maschile e Diego Occhiuzzi. Uno sport che ha contribuito in maniera importante al bottino tricolore così come fatto dai tiri con la romagnola Jessica Rizzo, Luca Tesconi, Niccolò Campriani e Massimo Fabbrizzi. Bene anche la boxe con Cammarelle, Russo e Mangiacapre. Simpatici il friulano Daniele Molmenti (slalom K1), Rosalba Forciniti (judo), Matteo Morandi (ginnastica). Storico l’oro di Molfetta (taekwondo). Stoico il bronzo di Fontana (mountain bike). A queste note liete s’affiancano i tanti beffardi quarti posti. Schiumano ancora rabbia Tania Cagnotto e Vanessa Ferrari che lamentano giudizi poco lineari, limpidi degli arbitri. Ci sono, poi, i fallimenti del nuoto con nessun podio dalla piscina nonostante le aspettative della vigilia. Pellegrini, Marin, Scozzoli le principali delusioni degli otto giorni di gare in vasca. Male anche l’atletica.

Le chance di gloria già ridotte dalle assenze di Howe e Di Martino si sono spente progressivamente con il trascorrere delle ore ed alla fine c’è solo il bronzo del veterano Donato (salto triplo). Nella disciplina regina dei giochi hanno brillato gli esponenti dei paesi africani ed americani. Su tutti la Giamaica con il personaggio Usaint Bolt che ha infiammato la platea sin dalle batterie (100m, 200m, 4x100). Applausi li ha meritati anche Oscar Pistorius, all’esordio tra i normodotati. Ha scritto la storia delle Olimpiadi così come Michael Phelps: 22 medaglie (18 ori).

Nessuno come lui ed ora può serenamente dedicarsi ad altro come farà la highlinder Josefa Idem (48 anni a settembre). Tutto questo e tanto altro ancora è contenuto in questo volume nato com’evoluzione del precedente “One World, One Dream”. Un’opera in 52 pagine, divisa in 6 macro capitoli (storia, Londra, impianti, medagliere, Anteprima, il giornale) in cui non mancano accenni di cultura generale legati alla città ospitante.

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