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Cronaca

Emergenza rifiuti, ispettori Ue in città. "In due anni nessun cambiamento"

Il capo Pia Bucella: "Non basterà un piano adottato, vogliamo la certezza che il piano di gestione venga attuato sul territorio. Napoli cone nel 2008, rifiuti per strada e ancora non c'è un piano di trattamento e gestione della raccolta differenziata"

Sempre allarmanti le cifre dell'emergenza rifiuti a Napoli e in provincia. In città sono 2550 le tonnellate di rifiuti per strada. E l’assessore comunale Paolo Giacomelli parla di situazione difficilissima. “È chiaro che la città non può reggere ad un accumulo di 600 tonnellate al giorno di rifiuti non raccolti". Secondo l'assessore all'igiene "anche il personale è demotivato dopo aver recuperato da martedì scorso a venerdì 1000 tonnellate. Adesso torniamo indietro".

Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha sottolineato l'esigenza di realizzare gli impianti, unica soluzione all'emergenza. "Se lavoriamo bene ne usciremo tra tre anni. Difficile, infatti, recuperare venti anni in cui non si è realizzato nulla nella nostra Regione sul sistema dei rifiuti. Dobbiamo accelerare la realizzazione degli impianti e uscire da questa crisi strutturale".

E a due anni dalla precedente crisi, la situazione non è molto diversa. Lo ha affermato il capo degli ispettori Ue, Pia Bucella, da oggi in città per fare il punto sulla gestione del ciclo dei rifiuti. ''Abbiamo parlato per tre ore della problematica relativa alla sentenza della Commissione europea del 4 marzo che ha condannato l'Italia per non aver realizzato una rete integrata di trattamento dei rifiuti in Campania per non aver avviato lo smaltimento delle cosiddette ecoballe''. Gli ispettori hanno ribadito che ''ora non si accontenteranno solo del piano'' ma vogliono anche ''che sia implementato''. "Dobbiamo garantire che la nuova direttiva sui rifiuti che entra in vigore il 12 dicembre prossimo e che l'Italia ha già recepita sia pienamente rispettata. Siamo del tutto favorevoli a liberare i fondi - ha detto Bucella dopo aver incontrato l'assessore all'Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano - non appena vi sarà un piano di gestione adottato e implementato. Non basterà solo un piano adottato ma vogliamo avere la certezza che il piano di gestione venga attuato sul territorio".

Gli ispettori dell'Unione Europea, intanto, questo pomeriggio visitano il termovalorizzatore di Acerra. Domani mattina incontreranno la commissione ambiente del Consiglio regionale della Campania, poi ultimeranno il lavoro nel pomeriggio. Mercoledì mattina rientreranno a Bruxelles, dove verranno saranno tratte le conclusioni della due giorni di missione in Campania.

"Abbiamo modo di spiegare che questa crisi è congiunturale, legata soprattutto allo smaltimento quotidiano dei rifiuti della città e della provincia di Napoli. A riprova di questo abbiamo portato il quadro complessivo dell'impiantistica regionale che se potesse essere utilizzata senza condizionamenti garantirebbe almeno due anni di autonomia di tutta la Regione. E abbiamo anche dimostrato che questo problema non lo abbiamo nelle altre province della Campania", ha fatto sapere Romano dopo aver incontrato il capo degli ispettori Ue, "Tutto ciò a conferma del fatto che l'autonomia provinciale che si è venuta a consolidare attraverso la gestione degli impianti realizzati dal 2008 ad oggi consente di affrontare la situazione nell'ordinario nell'attesa della realizzazione di due impianti - quello di Salerno e di Napoli Est - che daranno la risposta definitiva al ciclo integrato dei rifiuti".

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