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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Emergenza carceri in Campania, Lisiapp: "Niente regali come l’amnistia"

La denuncia: la Campania, come il resto dell’Italia, sta attraversando una fase difficile negli istituti penitenziari

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday

 Carceri di fine agosto. Record storico del sovraffollamento, quasi 68 mila detenuti e circa 39 suicidi dall' inizio dell' anno tra le file dei detenuti. A centinaia sono stati salvati un attimo prima che fosse troppo tardi grazie all’intervento degli agenti di polizia penitenziaria.

Ad affermarlo, in una nota a margine di un incontro sulla situazione emergenziale degli istituti della Campania, è Luca Santin, segretario nazionale Lisiapp (Libero Sindacato Appartenenti Polizia Penitenziaria) che sottolinea il sovraffollamento e riduzione di fondi hanno un budget soltanto 3,15 euro a disposizione per il vitto giornaliero. Meno della metà di pochi anni fa per ciascun detenuto. Nell' ultimo anno 9 mila reclusi in più e mille agenti in meno. Organici sotto di 6 mila unità. La Campania vicino al cento per cento di sovraffollamento.In Campania sono 8061 i detenuti reclusi su una capienza totale di 5593 di cui 352 donne e 979 stranieri. 4298 il totale degli imputati, 3341 condannati in via definitiva, 1899 tra condannati in primo e in secondo grado e 2399 quelli in attesa di primo giudizio. Ma, continua il Segretario nazionale Lisiapp , vediamo nel dettaglio alcuni dati che riguardano gli istituti penitenziari più importanti in Campania, provincia per provincia. L’istituto di Bellizzi Irpino ospita 529 detenuti su una capienza di 407. Non va meglio per Benevento, dove, presso il Carcere di Capodimonte, attualmente ci sono 417 reclusi a fronte dei 277 ospitabili. Salgono di molto i numeri a Santa Maria Capua Vetere dove sono 921 i presenti su una capienza di 547. Male anche per Poggioreale dove i detenuti ospitati sono 2763 ma dovrebbero essere solo 1679. Infine, altro carcere campano che vive il fenomeno del sovraffollamento è quello di Secondigliano dove attualmente sono 1395 i detenuti che vi risiedono a fronte di una capienza pari a 988.

La preoccupazione per questo stato di cose -rimarca Santin- si ripercuote sistematicamente sull’operato della polizia penitenziaria chiamata a svolgere un compito gravoso, fronteggiare l’emergenza carceri in prima linea. A ciò molti poliziotti sono oggetti di numerose aggressioni . Continua ancora Santin -  negli istituti si tiene aperta la porta delle celle per includere corridoi e aree comuni nella metratura «pro capite» e non incorrere nelle sanzioni di Strasburgo per maltrattamenti. Altre carceri esistenti restano chiuse per mancanza di personale.  Inoltre si resta nelle carceri fino alla fine della pena, con piani di reinserimento sociale sempre più rarefatti, una volta liberi si commettono nuovi reati, e si ritorna di più in carcere.

Occorre allora partire dalla crisi del sistema per scelte semplici e coraggiose. Escluso il provvedimento dell’amnistia o indulto dove la nostra organizzazione sindacale si batte contro tale regalo a chi ha commesso reati e, che metterebbe in giro la maggior parte dei delinquenti e alimenterebbe la microcriminalità nelle nostre città, bisogna pensare ad un programma di depenalizzazione e introduzione di misure alternative e socialmente utili per reati che non mettono a rischio la collettività e che non necessitano della reclusione, come pure per i reati lievi che rischiano, con il carcere, di rendere abituale la consuetudine e la familiarità con comportamenti devianti. Introduzione dell' idea di «risarcimento sociale» all' interno del processo e del patteggiamento, evitando di ridurre la sanzione alla sola pena detentiva e al «dopo processo», anticipando così la riabilitazione già nella fase processuale, creando una convergenza di interessi tra offeso e autore dell' offesa. Utilizzo e rafforzamento della Cassa delle ammende conclude Santin (che si autoalimenta) per la riabilitazione e il reinserimento sociale e non come palliativo per interventi edilizi nelle prigioni esistenti.

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