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Martedì, 23 Aprile 2024

Duplice omicidio, la famiglia Imperatore: "Antimo è vittima innocente della camorra"

La moglie, il fratello e il nipote ricordano una delle due vittime dell'agguato di Ponticelli: "Era un lavoratore, riparava le cose nel quartiere in cambio di un pacchetto di sigarette. Noi non c'entriamo nulla con la malavita"

Carlo Esposito, 29 anni e Antimo Imperatore, 56 anni,  sono le vittime del duplice omicidio avvenuto questa mattina in via Eugenio Montale a Ponticelli, nel rione Fiat, nei pressi dell'Abc. Secondo quanto accertato dai carabinieri Esposito sarebbe ritenuto vicino al clan De Micco-De Martino, mentre Imperatore era in casa, al piano terra per installare una zanzariera e si sarebbe trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

La moglie, il fratello e il nipote ricordano una delle due vittime dell'agguato di Ponticelli: "Riparava le cose nel quartiere in cambio di un pacchetto di sigarette. Noi non c'entriamo nulla con la malavita. Mio marito con la camorra non c'entra niente".

Un uomo si sarebbe recato in queste ore in Procura per confessare il duplice omicidio. Le sue generalità non sono ancora state rese note.

"Massacrati a colpi di pistola"

“Due persone massacrate a colpi di pistola dai killer del clan che scuotono ancora di più residenti e commercianti obbligati a vivere in un perenne coprifuoco tra omicidi, stese e attentati dinamitardi. Si tratta dell'ennesimo fatto di sangue che si è verificato a poche ore dall'arresto del boss Emmanuel De Luca Bossa e di altre tre persone, tra cui un minorenne irreperibile, per aver effettuato ad inizio luglio una 'stesa' in viale Margherita a Ponticelli e minacciato in un altro episodio con una mitraglietta Skorpio dei poliziotti. Siamo stanchi di ripeterlo: il debordare della violenza a Napoli deve diventare questione nazionale. È minacciata la convivenza civile e l'incolumità pubblica. A Napoli, in questo momento, potrebbe accadere di tutto. È vero, c'è forte attenzione da parte del ministro dell'Interno, sono stati inviati più poliziotti e rinforzi a Napoli. C'è un grande lavoro della magistratura e di tutte le forze dell'ordine. Ma tutto questo non basta. Lo Stato deve fare di più, intervenire a 360 gradi: mettere mano al disastro sociale, educativo, culturale di intere generazioni lasciate allo sbando e disponibili ad ingrossare le fila del sistema criminale. Ogni anno oltre seimila minori entrano nel circuito carcerario per reati commessi, figli di camorra, in maggioranza recidivi. Al contrario, ce lo dice l'Istat, tanti giovani napoletani e campani preferiscono andare via, scappare e costruire altrove il proprio futuro. Bisogna fare presto, Napoli va disarmata”. Lo afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo.

Duplice omicidio Ponticelli (Ansa foto-Ciro Fusco)

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