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Cronaca

Biglietterie chiuse della metro, la denuncia di un commerciante: "Trattato come un delinquente"

Luca Esposito, gestore del locale Studio Burger, ha raccontato a NapoliToday la disavventura di cui è stato protagonista

"Ieri pomeriggio, io, mia moglie e mio figlio di 3 anni, abbiamo parcheggiato l’auto al parcheggio multilivello alla stazione della metro Colli Aminei dopodiché ci siamo diretti verso la metro per andare al Vomero, stazione piazza Vanvitelli. Entrati in stazione (Colli Aminei) ci rendiamo conto che il bar tabacchi è chiuso e che le due macchinette erano entrambe fuori servizio con tanto di cartello scritto a penna...Fuori da quella stazione c’è il deserto, quindi impossibile andare a recuperare dei biglietti. Con il benestare di una persona presente nella guardiola (che ci ha anche detto che avrebbe testimoniato in nostro favore) siamo passati e ci siamo diretti ai treni. Abbiamo preso direzione piazza Vanvitelli e, una volta arrivati, ci siamo diretti verso la scala mobile. Abbiamo notato due ragazzi scendere dalla stessa invece di salire, in quanto c'erano i controlli ai varchi di uscita. Mi sono diretto verso di loro con estrema tranquillità, spiegando quanto accaduto, invitandoli anche a chiamare la guardiola per avere conferma, ma per tutta risposta i controllori mi hanno detto: "Uno di vor resta qui e l’altro va a comprare due biglietti giornalieri”. Lì mi sono arrabbiato e ho chiesto il perché dei due giornalieri da euro 3,50 cadauno anziché 2 da euro 1,10 cadauno. Mentre mia moglie è andata a comprare i biglietti, gli animi si sono accesi, ho anche urlato un po', dicendo che ero un professionista (ho un locale pubblico) e che sinceramente non meritavo di essere trattato per alcun motivo in quel modo. Mi sono sentito accerchiato da 5-6 persone, fino a che è arrivato un dipendente della metro dicendo che aveva chiamato il collega dai Colli Aminei spiegando tutto e che potevamo andare perché era tutto chiarito. Non ho ricevuto scuse e ho dovuto anche acquistare i due biglietti".

E' la denuncia di Luca Esposito, noto gestore del locale Studio Burger di via Giordano Bruno, che ha raccontato a NapoliToday la disavventura di cui è stato protagonista con la moglie e con il figlioletto di 3 anni.

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