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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Giovane morta nel campo rom pochi giorni dopo il parto: "Vogliamo sapere che cosa è successo"

La denuncia dell'associazione Chi rom e chi no: "I familiari raccontano di essere stati fermati dalle forze dell'ordine mentre andavano in ospedale"

Ci sono ancora tante domande senza risposta nella storia di Anna, la 32enne rom morta nel campo di Secondigliano, dal 3 dicembre dichiarato zona rossa. Quello che è certo è che la giovane aveva partorito pochi giorni prima e che, in seguito a un malore, si è accasciata al suolo la mattina del 9 dicembre. Inutili i soccorsi, la donna è giunta al Cardarelli in condizioni gravi e si è spenta poco dopo. 

"Vogliamo sapere che cosa è successo in realtà - afferma Barbara Pierro, dell'Associazione Chi rom e chi no - I familiari di Anna ci hanno raccontato che ha partorito all'ospedale di Acerra. La bimba, prematura, è rimasta in reparto mentre la madre è stata dimessa. Ci dicono che non è mai stata bene e il 9 dicembre mattina, visto il suo peggioramento, volevano portarla in ospedale in automobile. A quel punto sarebbero stati fermati dalle forze dell'ordine che dal 3 dicembre presidiano il campo perché zona rossa. Anna sarebbe uscita dalla vettura e sarebbe svenuta. Non vorremmo che alla solita discriminazione nei confronti dei rom, si aggiunga anche la malasanità". 

In quanto zona ad alto rischio igienico-sanitario, un camper dell'Asl Napoli 1 è in presidio permanente in prossimità del campo. Interpellata da Napolitoday, l'azienda ha fornito una versione differente rispetto a Chi rom e chi no in due punti. In primo luogo, specifica l'Asl, Anna non sarebbe stata dimessa dopo un parto cesareo per un distaccamento di placenta: le sue condizioni erano da monitorare. La 32enne, quindi, avrebbe firmato il modulo per uscire. Il secondo punto discordante è il momento in cui la madre della bimba sarebbe svenuta. Per l'Asl sarebbe accaduto nei presso del presidio sanitario, dove i medici stavano cercando di prestarle cure e non mentre cercavano di portarla fuori in automobile. 

"Non puntiamo il dito contro nessuno - afferma Barbara Pierro - vogliamo però che si faccia chiarezza. Inoltre, non deve subire rallentamenti il processo di affidamento di questa bimba di 8 mesi". Nel frattempo, Comune di Napoli e Regione Campania non perdono occasione di litigare. Vincenzo De Luca, durante una diretta Facebook, ha affermato che l'Amministrazione comunale avrebbe abbandonato l'area e non sarebbe in grado neanche di fornire un bagno chimico. Pronta la replica di Palazzo San Giacomo: "Abbiamo immediatamente fornito, con la consegna di 200 pacchi alimentari, generi di prima necessità, prodotti per l'igiene, monitorato il campo e supportato le forze dell'ordine nella gestione del campo. Con l'Asl c'è stato un costante e continuo confronto. Sono stati sostituiti i cassonetti, effettuate due bonifiche e stiamo provvedendo alla raccolta quotidiana dei rifiuti e all'avvio dell'ennesima procedura di derattizzazione. E' triste e offensivo strumentalizzare e polemizzare in una situazione difficile, quando, al contrario, serve rafforzare il principio della cooperazione interistituzionale”. 

Polemiche a parte, i prossimi giorni saranno fondamentali per capire se effettivamente le forze dell'ordine hanno ostacolato la corsa in ospedale dei familiari di Anna. Anche le ordinanze di zona rossa, infatti, prevedono deroghe per necessità di salute. 

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