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Cronaca

Napoli si mobilita per il piccolo Alex: lunghe file in Piazza Plebiscito

Tanti napoletani sono accorsi in massa presso gli stand dell'Admo per provare ad aiutare il bimbo di un anno e mezzo e sottoporsi al test del tampone

Il grande cuore dei napoletani non tradisce mai e così, sin dalle prime ore della mattinata, piazza del Plebiscito si è riempita di potenziali donatori di midollo per aiutare nella battaglia per la vita il piccolo Alessandro Maria Montesor, il bimbo di un anno e mezzo di madre napoletana affetto da una rara malattia genetica che ha urgente bisogno di un trapianto. 

Intere famiglie in fila per sottoporsi al test del tampone presso gli stand dell'Admo, con una lunga coda che si estendeva da Palazzo Reale fino al colonnato della Basilica di San Francesco da Paola. In piazza anche il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris

Napoli si mobilita per il piccolo Alex - foto Alessandra De Cristofaro/NapoliToday

Nel pomeriggio file triplicate agli stand, a cui ha fatto visita anche il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Aziende private napoletane del settore medico e farmaceutico hanno inviato circa 1500 tamponi salivari per sottoporsi al test di compatibilità, in esaurimento nel corso della mattinata a causa della grande affluenza. Il Ministro della Salute Giulia Grillo, che ha ringraziato i napoletani per la grande mobilitazione, ha inviato in Piazza Plebiscito due autoemoteche attrezzate per la raccolta dei campioni di sangue, così come nuovi tamponi sono in arrivo per gli altri appuntamenti previsti a Napoli ed in Campania nei prossimi giorni e nelle prossime ore.

Lunghe file in Piazza Plebiscito per Alex - foto Alessandra De Cristofaro/NapoliToday

 

LA STORIA DEL PICCOLO ALEX

Alessandro Maria Montresor, nato prematuro a 30 settimane, è stato colpito da una grave malattia genetica. Per il bimbo di un anno e mezzo, che vive a Londra con i genitori, madre napoletana e padre veneto, dopo numerosi controlli in vari ospedali, è arrivata la terribile diagnosi: Linfoistiocitosi Emofagocitica, grave e rara malattia genetica, che colpisce solo lo 0,002% della popolazione. La malattia in questione non lascia speranze, senza il trapiando di midollo osseo con un donatore compatibile trovato in tempi brevissimi. Il 50% dei bambini colpiti dalla Linfoistiocitosi Emofagocitica non sopravvive al primo mese. Il piccolo è attualmente curato in Inghilterra con un farmaco sperimentale, che gli permetterebbe di sopravvivere non più di cinque settimane, ma urge trovare un donatore al più presto, in quella che è diventata una vera e propria corsa contro il tempo, non avendo trovato nei registri mondiali dei donatori alcuna compatibilità.

L'APPELLO

Paolo, il papà del bambino, ha aperto una pagina Facebook per diffondere l'appello a chi è in possesso dei requisiti necessari (età tra i 18 e i 35 anni, buona salute generale e nessuna malattia del sangue), a presentarsi nei luoghi in cui ospedali e l'Admo (Associazione donatori midollo osseo), raccoglieranno tamponi salivari per il test: “Le cellule staminali possono essere donate con un semplice prelievo del sangue – scrive il padre di Alex – con la stessa siringa che si usa quando si va a donare il sangue, ma con l'unica differenza che mentre i gruppi sanguigni sono 8, le combinazioni di midollo osseo sono miliardi e solo una procedura di laboratorio nota come tipizzazione tissutale ne può determinare la compatibilità”.

(Video di Massimo Romano)

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